Il capo A10: Lecce – Parma

Lecce – Parma, trattata nel processo penale di Calciopoli al capo A10 (l’ultimo della lunghissima serie di imputazioni per frode sportiva) è stata una partita importante per la lotta alla salvezza del campionato 2004/05 e che ha suscitato diversi dubbi e sospetti. Al pari di Fiorentina – Bologna, qui trattata, è costata all’arbitro Massimo De Santis la condanna per frode sportiva, avendo rinunciato alla prescrizione. La partita, disputata il 29/05/05 a Lecce, rientrerebbe secondo l’impianto accusatorio – confermato in buona parte dalla Cassazione – nella cosiddetta operazione di salvataggio della Fiorentina, causa per la quale avrebbero dato il loro contributo, oltre al già citato De Santis, anche il designatore Paolo Bergamo (ma non Pairetto), il vicepresidente federale Innocenzo Mazzini, l’amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci, i fratelli Diego e Andrea Della Valle e l’onnipresente Luciano Moggi, che risulta curiosamente l’unico assolto per questo capo d’accusa nel processo del rito ordinario con la formula per non aver commesso il fatto. Assoluzione che si aggiunge a quella già ottenuta dal guardalinee Griselli davanti al GUP nel rito abbreviato.

Questa frode sportiva rientra dunque nel programma associativo del sodalizio ideato e promosso da Moggi, senza però che quest’ultimo abbia dato un contributo effettivo (ma solo di solidarietà) alla causa viola, non avendo nemmeno partecipato al famoso incontro avvenuto il 14/05/05 a Villa La Massa tra i Della Valle, Bergamo e Mazzini.

Alla fine della 37° giornata di Serie A della stagione 2004/05 la parte alta della classifica era già delineata: Juventus prima, Milan secondo, Inter terza. Restava da decidere il quarto posto, valido per l’accesso alla Champions League (se la giocavano l’Udinese e la Sampdoria) e soprattutto la questione retrocessione.

Classifica alla 37a Foglio1

Quelle riportate sono le squadre non ancora matematicamente salve, anche se bisogna dire che Lazio, Lecce e Reggina devono essere proprio sfortunate per retrocedere. È comunque un’accesa lotta che riguarda nove squadre per due posti (l’Atalanta è già retrocessa). Restano quindi ancora da definire il penultimo e il terzultimo posto.

Le partite della 38° giornata di Serie A che riguardano da vicino la Fiorentina sono le seguenti:

  • Bologna – Sampdoria (0-0)
  • Fiorentina – Brescia (3-0)
  • Lecce – Parma (3-3)
  • Roma – Chievo (0-0)
  • Siena – Atalanta (2-1)

Ciò che emerge ictu oculi è la circostanza che per rimanere in Serie A la Fiorentina deve necessariamente battere il Brescia. Questa è l’unica condizione veramente necessaria ai fini della permanenza della squadra toscana nella massima serie. Necessaria, ma non sufficiente: serve anche qualcos’altro. L’ideale sarebbe una sconfitta del Parma o del Bologna o anche del Siena (che sembra però improbabile dato che gioca contro la già retrocessa Atalanta). Inoltre, è importante puntualizzare che la vittoria della Fiorentina (avvenuta) unita al pareggio tra Lecce e Parma (avvenuto) non è di per sé solo comunque sufficiente a garantire la salvezza ai toscani: in questo caso si avrebbe solo la certezza di disputare lo spareggio.

Quindi, ricapitolando, se si vuole salvare la Fiorentina servono diverse condizioni. Quella imprescindibile è la vittoria dei toscani contro il Brescia. A cui bisogna aggiungere almeno una tra: la sconfitta del Bologna, la sconfitta del Parma oppure la sconfitta o il pareggio del Siena.

Se nessuna tra queste tre ulteriori condizioni si verifica, come poi è accaduto, perché il Bologna e il Lecce pareggiano mentre il Siena vince, si aprono altri scenari. Il pareggio del Parma può ancora andare bene alla causa viola se – come poi avviene – abbinato al pareggio del Bologna, ad esempio. Questo fa sì che si trovino a pari punti (42) Fiorentina, Bologna e Parma e, in virtù della classifica avulsa, la Fiorentina si salverà senza passare per lo spareggio, evento destinato al Bologna e al Parma. Quello che, quindi, è importante capire è che la vittoria della Fiorentina e il pareggio del Parma non sono condizioni sufficienti a garantire la salvezza (diretta) della Fiorentina, ma se ciò si verifica entrano in gioco i risultati delle altre partite.

Se era facile prevedere una vittoria del Siena, cosa che accade e che consente ai bianconeri di salvarsi, ben più incerti erano gli esisti delle altre quattro partite. La Sampdoria si giocava a Bologna l’accesso ai preliminari di Champions League. La Fiorentina, nonostante la partita sia tutt’altro che facile (anche il Brescia è impegnato nel non retrocedere), vince per 3-0. Arbitra Collina che concede un rigore allo scadere del primo tempo e chiudono il conto Jorgensen e Riganò (con un gol fantasma, convalidato dal guardalinee). Il Chievo aveva una trasferta tosta a Roma e il Parma una trasferta impegnativa a Lecce.

Tenendo presenti queste premesse logiche e statistiche, passiamo ad analizzare il capo d’imputazione.

Viene contestata la genuinità della formazione della griglia, previo l’inserimento di De Santis, arbitro del sodalizio, in prima fascia e la genuinità del sorteggio, ritenuto truccato (ipotesi accusatoria che, come sappiamo, non ha mai trovato riscontro). Viene contestata a De Santis una conduzione di gara improntata al raggiungimento del risultato di parità, risultato favorevole alla squadra dei Della Valle (come abbiamo visto, però, il risultato migliore per i viola sarebbe stato la sconfitta del Parma).

Il Tribunale, in primo grado, aveva dichiarato che la prova della responsabilità emerge dalla trascrizione delle intercettazioni telefoniche del tempo prossimo alla partita, e che tal lettura solo impedisce la condanna del coimputato Moggi, il quale nella specie appare defilato, apportante un contributo di mera solidarietà alla Fiorentina, non penalmente valutabile, neppure per effetto della più lata delle interpretazioni della norma che configura il reato di tentativo di frode sportiva.

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Il designatore arbitrale Paolo Bergamo

Nella sentenza vengono, poi, menzionate le intercettazioni che hanno portato i giudici a ritenere frodata questa partita. Per prima è riportata la telefonata con prog. 15052 del 22/05/05 tra Mazzini e Bergamo, avvenuta quindi una settimana prima di Lecce – Parma e in seguito a Lazio – Fiorentina (1-1). I due esprimono tutto il disagio per l’errore clamoroso subito dalla Fiorentina, consistito in un fallo di mano di un giocatore della Lazio sulla propria linea di porta e non ravvisato né dall’arbitro né dal guardalinee. Il designatore racconta inoltre di aver ricevuto una chiamata anche da Carraro. Ecco qualche estratto: Bergamo: ma che ti devo dire, è incredibile, guarda, è incredibile, perché era tutto sistemato, cioè, sistemato… non sistemato, pilotato… purtroppo quello che mi rode è che… potrebbe non bastare battere il Brescia, questo è il problema… perché se poi il Bologna batte la Sampdoria e il Lecce perde con, con il Parma, la Fiorentina, anche se batte il Brescia, retrocede. E Mazzini: accidenti, se si retrocede così, succede un casino, eh.

Se si fosse tifosi del Brescia, come si prenderebbero queste parole di Bergamo, designatore che dovrebbe garantire imparzialità e non sperare nella vittoria di qualcuno?

Viene successivamente riportata la seguente telefonata avvenuta tra De Santis e Bergamo (prog. 50317 del 29/05/05), poco prima dell’inizio della partita tra il Lecce e il Parma.

Bergamo: Massimo, in bocca al lupo!
De Santis: Crepi, Paolo
Bergamo: È caldo?
De Santis: Mah, fuori sì, però tutto sommato, i ragazzi stanno in forma, io sono – inc. – facciamo una partita di testa, faremo…
Bergamo: Falla, falla in palestra, così siete più al fresco (???)
De Santis: E certo, usiamo la testa, gli ho detto: usate la testa
Bergamo: Eh, bravo
De Santis: Correte poco e usate la testa, gli ho detto a tutti e tre, eh… ho detto: evitiamo pure…
Bergamo: Eh, ma sai, Griselli e Biasutto…
De Santis: No, no
Bergamo: Sono bravi tutti e due, dai
De Santis: No, Paolè, quest’anno non ho problemi, è venuto pure a pranzo Pasquale D’Addato
Bergamo: Uhm, uhm
De Santis: Sì, sì, no, è stato gentile pure lui
Bergamo: Figurati
De Santis: No, no, ti dico, guarda, siamo preparati bene, gli ho spiegato pure un po’ le cose, velatamente
Bergamo: Uhm
De Santis: Alessandro, sai, posso parlare in un modo…
Bergamo: Eh
De Santis: L’altro…
Bergamo: Eh, no, no, no
De Santis: Privatamente, insomma, gli ho spiegato… Gli ho fatto capire che poi, tanto, gliela do io l’impostazione
Bergamo: Uhm
De Santis: Da quello che ho sentito dalle interviste, loro giocano… il Lecce vuole giocare per vincere… il Parma, il Parma pure gioca per vincere, quindi, a questo punto, facciamo la partita, ci mettiamo in mezzo
Bergamo: L’importante è che vinca tu
De Santis: E certo
Bergamo: In bocca al lupo
De Santis: Crepi, Paolo, ci sentiamo dopo
Bergamo: Ciao, un abbraccio
De Santis: Ciao, grazie, cia, cia
Bergamo: Ciao, ciao

Si può intravedere qualche frase maliziosa.

Dopo la partita, intercorrono altre telefonate: nel prog. 17774 Mazzini colloquia con l’a.d. viola Mencucci: i cavalli veri vengono sempre fuori… che grande cosa, dove sono Andrea e Diego, dove sono? … le pedine nostre funzionano sempre.

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Il vicepresidente della FIGC Innocenzo Mazzini

Altra telefonata: Mazzini parla con Nassi: speriamo di non aver sprecato le nostre cartucce… però l’operazione chirurgica è stata perfettatutti e tre, eh… guarda, perfetti, e poi, grande la Samp, eh? … solo che l’ha capito… qualcuno di loro lo ha capito, però, ehe Nassi: eh, beh, quando sei in campo… te ne accorgi, eh

Nella telefonata con prog. 16791 il solito Mazzini colloquia con un interlocutore non identificato e gli dice: gli si è fatto un regalo a questa città… ora… lo sapranno in diecima l’importante è che lo sappiano quelli veri… no no a me non me ne frega una sega…

Nella telefonata con prog. 16820 Mazzini si rivolge in questo modo ad Andrea Della Valle: ce l’abbiamo fatta allora, eh? … porca miseria, che sofferenza! … ricordati che non si sbaglia mai i cavalli veri… è stata una delle più grandi soddisfazioni della mia vita… questa è stata proprio in extremis…

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I fratelli Diego e Andrea Della Valle

A differenza del Tribunale, la Corte d’appello dà piena valenza anche a una telefonata (prog. 19963) tra Mazzini e De Santis incentrata principalmente sulla visita negli spogliatoi dell’arbitro da parte del ds del Parma, Cinquini, che discute con De Santis, lamentandosi dell’elevato numero di ammoniti ed espulsi, episodio del quale De Santis parla in questo modo: sì, poi è venuto Cinquini a fine partita, m’ha detto: senta, però, dice, volevo dirle una cosa, dico dimmi… però una partita così, ci vuole n’attimino di buon senso perché io ho finito la partita adesso vado a fare lo spareggio, c’ho cinque squalificati… io ho detto, scusa, ma che il problema è mio… dice, no perché la partita non è stata cattiva, dice pronti via, tre gialli… dice e poi ha continuato… c’ho Gilardino squalificato, Morfeo squalificato, Vignaroli squalificato, Contini squalificato… e dico scusa Cinquini, se mi vuoi insegna a fa il dirigente tanto de cappello, se mi voi insegna a fa l’arbitro te lo insegno io a fa l’arbitro… allora, allora io sono Massimo De Santis, arbitro di calcio, penso di saper arbitrare, penso di aver applicato bene il regolamento, son venuto qui, son venuto a fare Lecce – Parma, a me non me ne frega un cazzo ne del futuro del Lecce, ne del futuro del Parma e ho applicato il regolamento… i problemi sono altri, sono vostri… chiaro? … allora m’ha fatto: no perché io… perché te… pensa ai giocatori che io penso a fa l’arbitro, perché io gli errori degli altri non li vado a sindacare, io guardo i miei, il buon senso il regolamento non me lo cita, capito, perché mi è sembrato tante volte che qualcuno ha messo il buon senso e voi dirigenti lo avete attaccato… allora l’unica è venire qui, si applica il regolamento e questo è quanto… le va bene così? … se non le va bene in ogni caso è così! – discorso seguito da risate da parte di entrambi gli interlocutori ma De Santis prosegue: dico perché… dico perché lei fa lo spareggio? … dice perché non lo sa? … e che ne so io stavo a arbitra e che ne so dei risultati… io sto a sentì i risultati… dice io adesso vado a fare lo spareggio senza mezza squadra… e che il problema… e che l’ho fatta io la campagna acquisti?! … ma sarà un problema suo, dice ma Morfeo pure alla fine ha ammonito, perché? … dico, sì, perché… quello ha preso il pallone e me l’ha tirato in tribuna… scusa… dice… eh, ma era diffidato… e poteva non tirà il pallone in tribuna! … e scusa… (ridendo) dico, perché scusa chi si è salvato… la Fiorentina… ah, non lo sapevo… dico non lo sapevo… dice ma come lo sapevano tutti in mezzo al campo?! … io non sento in mezzo al campo, io penso a fa… lo vede qual è il problema mio? … che io ho pensato a fa l’arbitro e i giocatori pensavano ai risultati e così questi so i risultati… eh! … e Mazzini: perfetto, perfetto!

Va, inoltre, sempre secondo la sentenza d’appello, attribuita piena valenza alla deposizione del giocatore del Parma Vignaroli che riferisce che la brutta reazione manifestata alla propria espulsione era dovuta ad una frase rivoltagli da De Santis che gli aveva fatto intendere che non avrebbero vinto la partita: questa non la vincete. In seguito è allegata la deposizione del teste, ascoltato a Napoli l’11/05/10.

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Terminiamo l’analisi con la telefonata intercorsa tra De Santis e l’arbitro Rosetti, avvenuta il giorno successivo alla gara incriminata. Telefonata non rilevata dall’accusa e scoperta dalle difese.

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Massimo De Santis

De Santis: Pronto!
Rosetti: Buongiorno, la prima telefonata del mattino, eh?
De Santis: Ti senti un po’ più tranquillo eh?
Rosetti: Meno male, va, lascia stare…
De Santis: Infatti pensavo a te durante la partita…
Rosetti: Come stai?
De Santis: Bene, va, tutto a posto
Rosetti: Tutto a posto? … ho visto…
De Santis: Tranquillo….
Rosetti: Secondo me hai arbitrato molto bene, proprio bene bene bene
De Santis: So’ stato un po’ troppo duro, troppo severo
Rosetti: Mah, secondo me ci stavano tutte perfettamente
De Santis: Ma chi li pensa, è venuto Cinquini: questo è un disegno…
Rosetti: Disegno, sì… disegno… artistico!
De Santis: Episodi non ce ne so’ stati
Rosetti: Zero, zero… anzi… anzi, ti devo dir la verità, che la punizione quando fanno il primo gol, cioè poteva anche non starci, per dirti no?
De Santis: Sì, perché gli pesta il piede…
Rosetti: Eh eh eh, per cui…
De Santis: La scarpa
Rosetti: No guarda secondo me hai arbitrato benissimo… allora mi porti a fare il quarto con te, il prossimo anno a giugno…
De Santis: Secondo me stavi come stavo io quando è successo Parma – Juve
Rosetti: (ride)
De Santis: Alla fine quando è finita la partita, ho detto, dico: com’è annata a finì? … dice no, ce lo spareggio cor Bologna… a fine partita, che non è successo niente, poi ho dovuto ammonì quer deficiente di – inc. – che ha preso a palla, m’ha buttata davanti e me la butta ‘n tribuna, no?
Rosetti: Ma infatti, infatti…
De Santis: Mentre andavo via, viene Vignaroli che mi fa: bravo bravo, sei un fenomeno a fenomeno, a me questo… c’era pure lì Minotti vicino a me… ho detto, dico: Minotti hai sentito? e ho scritto 40 sul taccuino, il numero
Rosetti: Eh…
De Santis: Questo qui ritorna, mi fa: te lo giuro su mia madre, ti vengo a prendere fino a casa… a me? … a me, Vignaroli? … sono andato l’ufficio indagini, ho detto: sentito? … me lo portano via… scendo le scalette, lui l’avevano portato via… riscende le scalette, ‘n antra vorta viene rincontro: se sei ‘n omo m’aspetti fuori…
Rosetti: Così ti diceva?
De Santis: A me! … ho detto: scusa, scusa ma… stava a torso nudo no?
Rosetti: Eh…
De Santis: Allora gli faccio: scusa, ti puoi rimettere la maglietta, perché… non so chi sei? … porco giuda, è diventato verde, Roby! … io tranquillo, no? … allora a un certo punto, lui se n’è andato via, è venuto – inc. – mi fa: nove! … e io je faccio: a Renà, questo se pensa che so’ de Busto Arsizio…
Rosetti: (ride)
De Santis: Difatti m’ha detto – inc. – si stavano ammazzando dalle risate… dopo appena… ‘n ‘antra volta gli ho fatto: ma lo volete portà via questo? … mentre arrivo sopra le scalette trovo Cinquini…
Rosetti: Eh, eh…
De Santis: Con quella faccia che c’ha lui, già pronto a…
Rosetti: Sì sì…
De Santis: Allora mi fa: no perché… gli ho detto: no perché qua non ce poi sta, perché non sei autorizzato… e quindi via, sparisci dalla mia vista… via…
Rosetti: (ride)
De Santis: È rimasto con la bocca aperta cor dito così… io so’ entrato e so’ andato dentro ar sottopassaggio… arriva quello di Sky che mi fa: ma Vignaroli? … Vignaroli mo je scrivo io… gli ho fatto, a quello de Sky, che era ‘n amico, no? … insomma dopo un po’, dopo… 20 minuti, un quarto d’ora, torna Cinquini nello spogliatoio… bussa: scusa, posso entrare… io certo che puoi entrare… (…) Allora lui mi fa: no, io non ho niente da dire, però non m’è sembrata una partita cattiva, per cui tutte queste ammonizioni… con un po’ di buonsenso… allora ho fatto, dico: senta, Cinquini, allora le dico la verità… a me, primo: il regolamento non cita il buonsenso… secondo: non stabilisce che il fallo per essere bisognoso di ammonizione deve essere necessariamente cattivo… no, perché… ho detto: terzo: penso, Cinquini, che lei non è la persona più idonea a vedermi e a insegnare come si arbitra… mi potrebbe insegnare a fare il dirigente sportivo, ma questo è un altro tipo di discorso che non mi interessa (…) Comunque, stringi, in termini poveri, che devo fa: te devo dà ‘na mano? … volevi questo? … allora io mi chiamo Massimo De Santis, sono un arbitro di calcio, sono venuto qui ad arbitrare Lecce-Parma, ultima giornata di campionato, a me la partita iniziava al primo minuto finiva al novantesimo minuto… a me dei diffidati, de quello, de quell’altro… io ho applicato il regolamento (…) Me so’ girato, ho detto: ma che c’avemo il contratto cor Parma noi? … se so’ messi tutti a ride…
Rosetti: Fatto bene
De Santis: Mi vuol dire che le devo dare una mano? … eccole la mano: arrivederci. (…) Dopo cinque minuti entra Minotti: scusa, Massimo, ma che è stato ammonito anche Gilardino? … sì … no, perché noi non ce ne siamo accorti… ma Gilardino se ne è accorto? … sì … allora basta: basta che me ne so’ accorto io, se n’è accorto Gilardino, stamo a posto tutti… (…)

36 pensieri riguardo “Il capo A10: Lecce – Parma

  1. Allora, l’antefatto è molto importante. La domenica precedente Lazio – Fiorentina, l’arbitro Rosetti non vede una parata di mano di Zauri della Lazio sulla linea di porta, sarebbe stato rigore ed espulsione, era il 30° del primo tempo, insomma, sarebbe stata una partita nelle mani della Fiorentina in undici contro dieci per un’ora e con un rigore da sfruttare. Invece Rosetti e la sua squadra non vedono nulla e la partita finisce 1-1.
    Quindi Bergamo sente che su una eventuale retrocessione della Fiorentina ci sarebbe il marchio di un grosso errore arbitrale. Per questo spera che la Fiorentina si salvi, per evitare la bufera che ne sarebbe scaturita. “accidenti, se si retrocede così, succede un casino, eh”, è infatti la velata minaccia di Mazzini. Questo è un primo tassello. Senso di colpa da parte della classe arbitrale, voglia di compensare un po’ la svista clamorosa della settimana precedente.
    Detto questo, la telefonata sancisce una cosa che può apparire sconvolgente ma che è abbastanza ovvia per chiunque abbia un minimo di spirito di osservazione. Le squadre non sono tutte uguali per i potenti del calcio. In particolare focalizziamo sui Della Valle. Sono i leader dell’opposizione a Carraro-Galliani, sono riusciti a tenere in scacco per mesi le elezioni per il rinnovo delle cariche, fino a quando non sono riusciti a ottenere quello che volevano: limitare i poteri di Galliani con un vicepresidente dell’area Della Valle (Zamparini) e quello di Carraro con la promessa staffetta con Abete. Quindi sono due che se gli gira possono creare diversi problemi al sistema-calcio.
    Detto questo, questi timori hanno spinto Bergamo e la classe arbitrale a truccare i risultati dell’ultima giornata in modo da aiutare la Fiorentina? Questo è il tema, sì o no.
    La griglia di fascia A è quella ovvia, le tre partite calde della lotta salvezza, e le due squadre che lottavano per la Champions, il resto era già deciso. Quindi Lecce – Parma, Fiorentina – Brescia, Bologna – Samp e Udinese – Milan. Che arbitri mettono? Collina, il top. Paparesta, il secondo più impiegato dopo Collina. De Santis esperto, internazionale, candidato ad andare ai Mondiali l’anno dopo. E poi Trefoloni, altro arbitro molto impiegato, internazionale, in grande ascesa (grande amico di Grazia Fazi, sappiamo anche noi dalle intercettazioni). Praticamente se andate a controllare è la griglia più autorevole che potessero fare data la squadra arbitrale di quella stagione. Questo è compatibile con il desiderio di falsare la lotta per la salvezza? Il solo De Santis (che poteva anche capitare a Udinese – Milan!) poteva bastare, ammesso che lui fosse asservito?
    E per adesso mi fermo qui.

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  2. articolo interessante

    ma sempre di chiacchiere stiamo parlando
    che si possono interpretare come si vuole, chiacchiere che si possono collocare alla bisogna
    nel pro e nel contro
    io vorrei capire se effettivamente DS ha arbitrato con dolo o se le ammonizioni ci stavano o no
    con le chiacchiere si puo’ fare di tutto

    secondo punto qui Moggi é stato assolto e non assolto cioé
    anche se é evidente che in questa circostanza lui é restato in disparte
    si arriva a incolparlo di avere agito dietro le quinte
    insomma lo mettono in mezzo anche quando non c’entra niente
    con la scusante che essendo lui un genio del male si sdogana per non dare nel occhio
    mente sopraffina e dotata di ingengno fuori dal comune
    cosi’ intelligente che dopo chiama Biscardi e non fa alcuna attenzione a quello che dice

    é un genio del male o é un coglione ??

    non ci si capisce niente

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  3. Poi ragazzi, sinceramente, soprattutto nelle partite che non riguardano la Juve siamo nel campo della millanteria pura, la presa per i fondelli per capirci. Prendiamo il caso Cagliari Inter, la battuta del 4-4-4, poi l’arbitro (Bertini se non erro) chiama Bergamo e lo informa della battuta, per la serie avete fatto tutto voi ma a me non mi avete detto niente.

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  4. Rug, c’è tutto scritto nel link che ho postato. De Santis era precluso per la Fiorentina, quindi poteva incidere in 2 casi su 3, se così vogliamo dire, il che comunque non era sufficiente. Per salvare la Fiorentina servono almeno due risultati.

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  5. precluso o non precluso
    e al di fuori di tutte le chiacchiere e congetture
    potreste spiegarmi in cosa consiste il dolo
    insomma cosa ha fatto di illegale DS ???

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  6. Ecco, nel mio intervento precedente ero arrivato al punto di segnalare che nella composizione della griglia di fascia A per questa giornata non ci sono anomalie, anzi come è normale ci sono le quattro gare più delicate (c’era anche il Siena, ma giocava con l’Atalanta già retrocessa e l’hanno messo in seconda fascia, comprensibile) e quattro arbitri top.
    A questo punto vediamo cosa c’è di malizioso nella telefonata potenzialmente più esplosiva, ossia la Bergamo – De Santis prima della partita. Ovviamente è abbastanza normale che il designatore faccia un giro di telefonate prima delle partite con gli arbitri delle partite più delicate. Però non si dicono niente di esplicito i due, quindi se doveva essere stata pianificata una frode, doveva essere stato fatto prima; ma quando? non ci sono state fornite altre telefonate precedenti. Teniamo conto che il sorteggio è stato fatto appena due giorni prima, quindi non c’era nemmeno tanto tempo per architettare qualcosa.
    Ora, prima di valutare le possibili ambiguità teniamo presente che nessuno di noi è stato arbitro (a parte Paolo in Belgio, ma a un livello diverso ovviamente; comunque il tuo contributo è particolarmente richiesto su questo punto) e quindi non è facile decifrare il gergo di due arbitri che parlano tra di loro. Per esempio mettersi in mezzo tra le due squadre è una cosa strana o una cosa assolutamente normale? In fondo mettersi in mezzo è quello che fa normalmente l’arbitro. Per quanto riguarda l’impostazione, l’arbitro prima della partita colloquia con il suo team (anzi spesso fanno il viaggio insieme apposta) proprio per preparare assieme il modo in cui impostare la partita. Anche questa è una cosa assolutamente normale della vita arbitrale, dare un’impostazione non vuol dire “dare un’impostazione fraudolenta”. A me l’unico elemento di sospetto mi pare quando dice che ha dovuto parlare privatamente con i due guardalinee perché uno può intendere in un modo, uno in un altro. Però mi sembra un po’ poco per concludere che Bergamo e De Santis sono d’accordo per truccare la partita.

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  7. cioè secondo te ci sono le prove al di là di ogni ragionevole dubbio di una frode sportiva? Se la ridono del risultato che vuol dire? Siccome ridono allora è sicuro che hanno fatto una frode sportiva… ma dai. Qui abbiamo soltanto Mazzini che se la vanta come se fosse merito suo dopo che le partite sono finite. Ma prima? Gli accordi andavano presi prima? Dove stanno le prove degli accordi?

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  8. In effetti quello che si dicono Bergamo e Mazzini prima della partita, anche se poco piacevoli, sono solo delle loro preferenze. La frase più sospetta è probabilmente quel “gli ho spiegato le cose, privatamente” di De Santis… e quando dice che con uno dei due guardalinee ne può parlare, ma con l’altro no… è un po’ poco però abbiamo già visto anche nel capo G, Fiorentina – Bologna, che De Santis è stato condannato per quella telefonata ambigua di cui si capisce ben poco con Manfredi Martino. Si vede che a questi collegi è bastato poco per condannare. Comunque io qualche sospetto ce l’ho, anche se non bastano quelli per condannare. Sapessimo cosa si sono detti i Della Valle, Mazzini e Bergamo a Villa La Massa… potremmo dire qualcosa in più. Ma probabilmente chiedevano di essere “tutelati” (che poi bisognerebbe capire cosa significa), così come dice Mazzini a, mi pare, Mencucci per telefono. Però a mio avviso sono ombre, sospetti. Non di più. Come abbiamo detto – ammettendo che Bergamo & company fossero persone logiche, con capacità intellettuali nella media – per salvare la Fiorentina serve innanzitutto battere il Brescia. E di questo sei certo (o quasi) se fai arbitrare la Fiorentina da un arbitro del “sistema” e quindi segue tutto il correttissimo discorso delle griglie di Francesco. Gli inquirenti non l’hanno nemmeno approfondita Fiorentina – Brescia, però. Quindi mancano molti tasselli che per appurare se il salvataggio è stato organizzato sono fondamentali.

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  9. Felix se ho ben capito (corregimi se sbaglio)dalle griglie l’arbitro scelto per Fiorentina Brescia,
    la piu’ importante delle sfide, é stata arbitrata da Collina quindi già questo smonta tutta la teoria complottistica a meno che anche Collina faceva parte del sistema
    questa tua frase é molto emblematica “”Sapessimo cosa si sono detti i Della Valle, Mazzini e Bergamo a Villa La Massa…”””
    non trovi strano che come d’incanto l’audio sia sparito ??
    non é che é sparito espressamente per lasciare il dubbio e che probabilmente in quel audio non c’era niente che aiutava a convalidare la tesi accusatoria ed hanno utilizzato il metodo
    “””a pensare male avolte ci si azzecca””?

    Francesco leggendo l’articolo e le intercettazioni francamente io non ci vedo niente di anomalo
    il mettersi in mezzo ,come ben tu hai detto , é una conseguenza normale l’arbitro sta sempre in mezzo e il ridere o avere delle preferenze fa parte del gioco
    io a fine partita non ho problema ad esternare la mia preferenza sul gioco espresso alle due squadre
    ma al di fuori delle chiacchiere pre e post partita io mi domando ma nei fatti ,sul terreno di gioco
    cosa é successo di anomalo per poter dire che DS ha aiutato la Fiorentina ??
    si usa la teoria dei cartellini dati per penalizzare il Brescia nella partita seguente??
    e mica é un dato certo che sia una penalizzazione a volte le riserve possono fare molto meglio dei titolari perché piu’ motivati e non é che in panchina siede solo lo scarto dello scarto (questo lo dico da allenatore)

    vi sfugge una cosa molto importante
    ma come é possibile che (da come descritto in sentenza ) un associazione cosi’ potente con una rete cosi’ estesa sul territorio italiano dotata di Sim estere per evitare intercettazioni con sodali totalmente sottomessi al Moggi il cui potere di penetrazione e persuasione fuori dal comune ,permetta ai sodali certe conversazioni al di fuori dalla rete antiintercettazioni ??
    e lui stesso se ne scorda nel caso Biscardi??
    lasciandosi andare (lui e gli altri) ad esternazioni telefoniche compromettenti intercettabili con tutto lo sforzo fatto per esserne al coperto ??
    sembra un film di Toto’

    Rug sei troppo evasivo e trovare qual cosa nel tuo articolo é impresa ardua
    troppo tecnico , molto lungo e duro da digerire per chi non é del mestiere
    dopo averlo letto avevo mal di testa 🙂

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  10. Sì, è corretto, Paolo. Sicuramente se è vero che l’audio dell’incontro c’era ed è stato “cancellato” questo mi porta a pensare che non si sia parlato di frodi, ovviamente. Come per le SIM svizzere, ci manca la parte fondamentale: il contenuto.

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  11. esattamente ;;;; quindi resta un mistero sul come e dove si sia parlato e organizzato frodi
    In Calciopoli ripetutivamente quando si va nei dettagli o riscontri manca sempre la pistola fumante
    mai che si senta un sodale dire chiaramente ad un arbitro fai la frode
    le sole raccomandazioni con chiare allusioni di frode non riguardano mai Moggi ma
    Carraro – Bergamo Facchetti – Ed altri ma tutti sempre e solo a sfavore della juve mai per la juve

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  12. Che poi la verità è sempre la stessa, ed è talmente evidente che quasi paradossalmente ci sfugge: parliamo di un ambiente in cui c’erano tanti contatti che sarebbe stato meglio non ci fossero, ma in cui non ci sono partite truccate nel senso in cui intendiamo normalmente l’espressione “partita truccata”. Questo anche gli inquirenti lo sapevano benissimo, infatti hanno fatto una strana indagine in cui eliminano gli elementi raccolti o decidono consapevolmente di non raccoglierli (audio di Villa La Massa, dati scientifici sulle svizzere, video del sorteggio), e lo fanno proprio perché sanno che la loro unica possibilità di successo è sfumare tutto nell’ambiguità; se si approfondisce, stringi stringi si resta sempre con un pugno di mosche in mano.
    Ovvio che a Villa La Massa non si è parlato di organizzare frodi ragazzi. Diego Della Valle è un grande imprenditore, con legami profondissimi nel mondo finanziario e in quello politico. Secondo voi va in un ristorante a organizzare in pubblico dei reati? Ma dai, nemmeno in un film di De Sica e Boldi succederebbe una cosa del genere. I Della Valle vanno a chiedere semplicemente quello che tutti i presidenti calcistici chiedono da sempre ai vertici arbitrali, ossia “essere tutelati”. Che significa una cosa molto semplice: sappiamo che gli arbitri sbagliano, ma state particolarmente attenti che non sbaglino contro di noi, perché contro di noi hanno già sbagliato abbastanza (e via lista di recriminazioni). Al massimo Bergamo quando torna va a telefonare all’arbitro per dirgli di non fare errori contro la Fiorentina, così come raccomanda di non sbagliare contro l’Inter prima di Inter – Juve. Questa è una dinamica assolutamente normale, avveniva prima di Calciopoli, durante, e sono sicuro che in qualche forma avviene ancora oggi.

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  13. Sinceramente io non so come si possa dire ad un arbitro come ad una persona qualunque, “mi raccomando non sbagliare”, se è come pensi tu sarebbe una richiesta impossibile. Come faccio a dirti di “non sbagliare”? solo chi non fa niente non sbaglia mai. Poi non so o meglio non ricordo dove c’è stato l’incontro e se era un luogo pubblico, la ritengo una leggerezza nel caso. Ad ogni modo ci sono altre telefonate fra Bergamo e Della Valle dove non gli chiede di non sbagliare e fra queste spicca la telefonata in cui Della Valle dice “io non pensavo nemmeno che la si potesse chiamare e parlarle direttamente”, quindi il fatto che tutti potessero parlare con i designatori e che la federazione spingesse in quella direzione è smentito da quella telefonata.

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  14. é una leggerezza ricorrente qui si scordano l’audio
    prova regina del salvataggio della fiorentina
    la si scordano un video prova regina dell ‘ accusa di sorteggi truccati
    giu’ si scordano di intercettare una e dico una sola sim svizzera
    prova regina dell associazione
    su si scordano le intercettazioni in qualche cassetto il quale si riapre con un tempismo che a dir poco sospetto e dire poco
    tutte prove regine dei misfatti perpretati dal Moggi
    mah!!!
    10 telefonate scagionanti contro una compromettente
    stranamente vince sempre l’ultima

    quando si tratta di altri le chiacchiere sono quelle da bar quando riguarda Moggi
    le chiacchiere sono da associazione a delinquere

    vacci a capire

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  15. Paolo, abbiamo già detto più volte, però, che per come sono state sviluppate le indagini era impossibile intercettare schede svizzere che non fossero le prime tre. Possiamo ammettere che Moggi ha trovato un modo per sviare le intercettazioni e ha fregato gli inquirenti?

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  16. ma mica é tanto evidente quello che dite
    quando faccio la ricapitolazione delle cose che ci siamo già detto tante volte
    lo si fa per rimettere nel contesto alcune affermazioni del tipo
    “quando pero’ si tratta di Moggi
    “Moggi ha trovato un modo per sviare le intercettazioni e ha fregato gli inquirenti?”
    “Si, lo possiamo ammettere”

    per ricordarci che quando si accusa qualc uno di qual cosa bisogna essere sicuri
    di essere senza macchia e di avere agito correttamente nel farlo con dati certi e senza ombra di dubbio e non fabricare elementi con atti che io ritengo fraudolenti
    chi indaga deve essere obiettivo e non di parte
    in questa storia si tende sempre a far pesare una parola di Moggi sempre qualche KG in piu’
    della stessa parola detta da altri nello stesso contesto

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  17. vi invito a leggervi l’intervista del’arbitro Ceccarini sulla gazzetta
    un altro mito sfatato il famosos rigore di Juliano
    anche se secondo me ha aspettato troppo tempo per farlo
    ma non potendone piu’ dei piagnistei di Gigi Simoni che arriva ad accusarlo di avergli rovinato la carriera
    già chissà perché quando a qualc uno la carriera non va la colpa indirettamente o direttamente ricade sulla juve
    come Ceccarini afferma
    quel rigore non lo ridarebbe neanche sotto tortura casomai c’era una punizione per la juve per fallo di sfondamento
    lui era a tre metri dall’azione e dice che se guradate bene é juliano a cadere all’indietro

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  18. Come dice Felix, per avere certezza di salvare la Fiorentina la prima cosa da fare era taroccare la partita della fiorentina stessa. L’ha arbitrata collina e de santis era precluso. O ipotizziamo un sistema parallelo mai venuto a galla che coinvolga Collina o da qui in poi si va nel campo delle fantasie. (più o meno verosimili ma sempre fantasie) Le telefonate, come al solito, possono essere lette in vari modi. Se diamo per certa la colpevolezza di desantis, in quelle telefonate troviamo elementi per rafforzare tale convinzione. Peccato che si dovrebbe ritenerlo innocente e giudicarlo dai fatti e quelle telefonate non sono sufficientemente chiare per essere ritenute elementi di prova a suo carico. Equivoche quanto si vuole ma troppo vaghe. Quando ad esempio se la ride a me pare più un ridere per l’aver messo sotto un dirigente e un calciatore che un ridere per un aver portato a termine la frode. Una caduta di stile certa ma una colpevolezza assai meno scontata.
    Strano poi che in tutte le chiamate portate a processo si trovino indizzi in frasi ambigue ma non si sia mai trovata una frase esplicita. C’erano le svizzere? bene, ma se io uso le svizzere perchè so di essere intercettato non faccio neanche frasi ambigue. Se le faccio significa che penso d’essere al sicuro e, in tal caso, non si capisce come sia possibile che non ci sia mai una frase del tipo ” mi raccomando devi far vincere xyz”. Sarà mica che il sistema era marcio ma nessuno è arrivato a chiedere esplicitamente di taroccare le partite?
    Qui oltretutto il capobanda neanche si riesce a tirarlo in mezzo ed è strano perchè quantomeno avrebbe dovuto essere informato. (Le sante svizzere aiutano l’accusa a tappare falle come questa).
    Con la storia dell’audio sparito appare ancor più chiaro che Moggi non ha trovato il modo di fregare nessuno che non volesse farsi fregare (mi riferisco a chi indagava) e questo caso, come le svizzere, ne sono un buon esempio. Chi indagava aveva tempo e mezzi per beccare in modo inequivocabile i malandrini. Incapacità, poca voglia di scoperchiare tutto il sistema o inseguimento del sogno personale di mettere ko qualcuno in particolare. Queste sono le tre sole spiegazioni (magari un misto tra le tre) che trovo plausibili per quanto accaduto nelle indagini di calciopoli. Un peccato, perchè questa è una vicenda che si trascina da anni e che, in caso di indagine impeccabile, sarebbe morta e sepolta da tempo.

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