Il capo U: Chievo – Lazio

Dopo aver visto nel precedente articolo come è nato e come si è concluso il coinvolgimento della Lazio nel processo sportivo del 2006, per capire più a fondo la vicenda, è necessario analizzare anche le risultanze del processo penale.

Come anticipato, i pm di Napoli hanno chiesto il rinvio a giudizio per il reato di frode sportiva soltanto per le partite della Lazio contro il Chievo e contro il Parma, ritenendo invece insufficienti le risultanze investigative emerse dall’indagine preliminare in relazione a Lazio – Brescia e Bologna – Lazio; quest’ultima, arbitrata da Tagliavento, fu inizialmente menzionata nell’atto di conclusione delle indagini, ma ne fu poi chiesta e ottenuta l’archiviazione (link).

Passiamo, però, all’analisi dettagliata della prima partita contestata, tra gli altri, a Lotito: Chievo – Lazio. Il capo di imputazione:

Franco CARRARO (prosciolto all’udienza preliminare) Paolo BERGAMO – Pier Luigi PAIRETTO – Innocenzo MAZZINI – Claudio LOTITO – Gianluca ROCCHI (per il quale si procede separatamente)
u) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 112 c.p. e dall’art. 1 co. 1 e 3 legge 401/89 perché in concorso tra di loro e con altre persone da identificare ed in esecuzione del programma criminale della associazione per delinquere descritta sub a), al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione, compivano atti fraudolenti consistiti nell’alterare la corretta e genuina procedura di individuazione delle cd. “griglie arbitrali” ed il successivo sorteggio del direttore di gara in relazione all’incontro Chievo-Lazio, atti finalizzati a predeterminare il risultato di Chievo-Lazio 0-1, esito perseguito mediante la designazione fraudolenta del direttore di gara, che si adoperava per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Lotito.
In particolare, il Presidente della FIGC, Franco CARRARO, rappresentava la necessità a BERGAMO di “dare una mano” alla LAZIO, circostanza comunicata da BERGAMO a PAIRETTO e, ancora, da MAZZINI a PAIRETTO ed allo stesso LOTITO: si perfezionava, dunque, un accordo per favorire la LAZIO, concretizzatosi con un sorteggio evidentemente fraudolentemente alterato, volto a designare l’arbitro ROCCHI al fine di garantire il risultato favorevole alla Lazio.

I fatti: prima della partita

Come riportato nel precedente articolo, dopo la mancata concessione da parte di Tombolini di un presunto calcio di rigore a favore della Lazio, nella partita contro il Brescia, il presidente federale Carraro chiama Bergamo. La telefonata è la n. 23785 del 3 febbraio 2005 (audio).

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Franco Carraro

Carraro: Pronto?
Bergamo: Dottore, buongiorno, sono Bergamo
Carraro: Buongiorno, e ho visto che anche un rigore hanno negato
Bergamo: Eh ieri… sì, ieri…
Carraro: Eh, beh, insomma, allora è inutile che le dica un cazzo… perché le dirò di fare il contrario, così forse riusciremo ad ottenere qualche cosa, non lo so io, eh!
Bergamo: No, no, io ho parlato, ho parlato
Carraro: Eh, ha parlato, parlato, ma allora vuol dire che ha parlato a… vuol dire che anche a lei la ascoltano al contrario, eh…
Bergamo: No, purtroppo…
Carraro: Cioè, voglio dire, io…
Bergamo: Lui non l’ha visto, perché…
Carraro: Cioè, uno gioca… giocano in casa, non gli danno un rigore, cioè, voglio dire, non, cioè, non è che uno… dare un rigore che c’è ad una squadra che gioca in casa, non è un’impresa epica, eh, cioè, voglio dire… a parte che il rigore si dà anche fuori casa, ma a maggior ragione in casa, insomma, cioè…
Bergamo: Era, era di profilo, purtroppo non l’ha visto e lo fermo un mese, eh, perché ieri sera, a mezzanotte, ho discusso con lui, perché le cose erano chiare e non l’ha fatto e se ne sta a casa un mese… e purtroppo… la cosa era preparata bene e non è riuscita bene… questa è la verità… e quindi lui paga di persona
Carraro: No perché, effettivamente, insomma, qui, adesso…
Bergamo: No, no, ha ragione, ha ragione
Carraro: Sa, poi, adesso, domenica giocano a Milano e va bene… ed è una partita oggettivamente difficile, poi, però bisogna dargli una mano perché…
Bergamo: No, recuperiamo, recuperiamo… ieri, ieri non è… non è riuscita bene e chi ha sbagliato paga… però, certo non mi compensa di quello che dovevo fare, le dico la verità, però…

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Maria Grazia Fazi

Nel prog. 23863 del 4 febbraio 2005 tra Bergamo e la Fazi si sente la zarina affermare: poi mi fa, mi dice: senti, Grazia, ma tu della Lazio non conosci nessuno? No, io ho detto, guarda, ma nemmeno so se stanno più a Formello… ho detto: no perché mi fai questa domanda? Dice, perché… ha conosciuto ad una cena, non so chi, delle persone della Lazio dice, io però i nomi, mi ha detto, sinceramente… non li so nemmeno io, gli ho detto, Vince’, proprio non li so, io oltre lo scemo di Lotito non vado… e parlavano a questa cena di questa Lazio, questa situazione era così, colà, insomma, tutto… e ad un certo punto, questo signore ha fatto… però, lui il nome, ha detto, io non è che me lo ricordo, se me lo dici, ti dico, sì, è lui… e dice, prima, sai, noi adesso dobbiamo solo fidarci di Carraro, ci ha promesso aiuto… dice, ma che tipo di aiuto gli può dare? Un aiuto economico, gli ho detto io, figurati, ho fatto, se la Federazione gli dice che devono pagare, devono pagare, eh… gli ho detto… ah, già, è vero… ma tu cosa pensi, che ce la farà? Ma non lo so, gli ho detto, penso si dì, ho detto, dai, una squadra come la Lazio ti pare che l’ammazzano? Non l’hanno ammazzata l’anno scorso che aveva tutte quelle possibilità, che era morta – ho detto – figurati quest’anno… mah, speriamo… dice, i nomi non te li ricordi? Dico: no, non me li ricordo. Hai capito? Eh… pensa nei salotti romani si dice… quindi, occhio ragazzo… Bergamo: … io lo so, mi ha chiamato, vedrai… che deve fare? Fazi: io verso le dieci faccio quella telefonata, eh… ci sentiamo dopo il sorteggio? Verso mezzogiorno? Tieni il telefonino che mi rispondi. Bergamo: sissignora.

Il 7 febbraio 2005 Mazzini chiama il designatore Pairetto (prog. 412) per sapere – su mandato di Lotito – se c’è stato un intervento di Carraro presso i designatori, come lo stesso presidente federale aveva promesso a Lotito.

Mazzini: ho chiamato prima Paolo… e mi ha detto che era alla FIFA… mi ha detto che mi avrebbe richiamato ma è una cosa che io devo risolvere prima della riunione di stasera… mi ha cercato Lotito… voleva sapere… lui aveva parlato con Carraro… credo venerdì, sulla richiesta di attenzione verso il suo caso, perché tu sai, lui… è uno dei portabandiera del partito pro Carraro e pro Galliani… ma Carraro vi ha detto qualcosa o non ti ha mai detto niente? Pairetto: guarda, io la scorsa settimana sono stato tutta la settimana a… su, alla UEFA… da venerdì scorso fino a questo sabato, quindi sono stato via completamente tutta la settimana… onestamente io non l’ho sentito Carraro, ti dico la verità… però, tolto questo, cioè, devo dirti, ieri, sì, Rosetti poteva forse… Μazzini: no, ma non per quello… no, non è riferito alla partita di ieri (Milan – Lazio 2-1 del 6 febbraio 2005, polemiche per una presunta mancata espulsione di Stam, ndr)… Pairetto: ah, no, perché dicevo, ieri, guarda… se la sono proprio persa loro… ognuno poteva essere… caccia il giocatore è un conto ma… Mazzini: no, ma non, non mi ha chiamato per ieri, cerca di capire, Gigi… lui (Lotito, ndr) vuole sapere soltanto se Carraro vi ha detto qualcosa, di tenere in considerazione la posizione della Lazio, e sua, perché lui sta facendo tanto, dice, io mi rompo i coglioni, mi espongo, poi, però… insomma, tutelatemi, perché, dice… allora, volevo sapere se Carraro ti aveva detto una volta… Pairetto: no, in questa settimana, no… però, in passato aveva detto, no, devi fare attenzione con chi aveva subito qualche torto, non so se la Lazio li aveva subiti, adesso non mi ricordo più se ce lo aveva detto direttamente così, comunque con chi aveva subito qualche torto, che non si ripetessero, eccetera… Mazzini: tu lo sai se Paolo, tu lo sai se Paolo… Pairetto: non mi ha detto nulla… di questo, onestamente… io Paolo l’ho sentito… ieri… non mi ha detto nulla di questa cosa… cioè, non è che al telefono si parli anche troppo…

Il giorno successivo, l’8 febbraio, alle 9:30, si registra un colloquio tra Mazzini e Bergamo (prog. 172). La telefonata, lunga e interessante, tratta anche il futuro dei designatori (che saranno, secondo gli interlocutori, verosimilmente sostituiti a fine anno da Pierluigi Collina, nonostante l’interessamento al ruolo del presidente dell’AIA Tullio Lanese).

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Paolo Bergamo

Mazzini: uno che ti ha difeso a morte è stato Lotito, senti quanto è strano il mondo… perché io gli telefonai… lui mi telefonò e mi disse: “ma sai mi stanno massacrando…” obiettivamente lui è stato il kamikaze del gruppo, non c’è dubbio su questo… è quello che si è esposto più di tutti, anche perché lo ha nel carattere di esporsi più di tutti… è un estremista in fondo, però sai in certe situazioni fa anche comodo perché quando salta Della Valle e lui lo maltratta, in fondo ci fa anche comodo… ed è quello che si è esposto in prima persona tantissimo per il gruppo Galliani ed il gruppo Carraro… lui è andato da Galliani… da Carraro e gli ha detto, dice: “guarda Franco che qui mi stanno a massacrare, non è possibile, gli arbitri…” obiettivamente così credo abbia avuto anche qualche episodio non favorevole… insomma la Lazio credo abbia avuto qualche episodio non favorevole… ma prima di domenica, eh, va bene domenica (Milan – Lazio 2-1, ndr) non c’entra niente… Carraro gli disse, perché mise in viva voce, io sentivo quando parlava con Carraro, gli disse “guarda ci parlo io con Paolo Bergamo perché sai io non vorrei questo qua… – inc. – che Bergamo o Pairetto pagassero per colpe non loro”…”no, no, no, io li mantengo sia in UEFA…” e l’ho sentito io, quando lui rassicurava Lotito sulla permanenza tua e di Gigi negli organismi internazionali, tanto Lotito non sa una sega di quello che si parla, non sa neanche chi sono, però insomma intervenne a far sentire che… sai Carraro pur di arrivare dove deve arrivare gli ammazzerebbe anche la mamma… allora mi ha telefonato poi a me Lotito e mi ha detto “ma te sai niente se per caso Carraro ha telefonato a Bergamo per illustrare la situazione mia?” io ti avrei chiamato giovedì… ti avrei chiamato venerdì, sabato, poi mi sono ammalato e volevo sapere se per caso lui (Carraro, ndr) ti ha chiamatoBergamo: sì, sì, sì, sì, mi ha chiamato prima che andasse quel cretino di Tombolini che poi quando è andato non ha fatto quello che doveva fare perché c’era un rigore e non l’ha dato… quindi ha ragione lui… no, no, no è intervenuto… è intervenuto. Mazzini: benissimo… ok, allora a Claudio Lotito gli dico tutto ok? Bergamo: sì, sì, sì, sì diglielo che ci ha parlato… ma diglielo che anch’io… è stato l’unico che non ha funzionato, è stato quando non hanno giocato l’altra domenica con Tombolini che non gli ha dato… non gli ha dato il rigore, ma le cose erano… sono preparate, lo seguiamo.

Strettamente collegata a quest’ultima telefonata è il prog. 833 (sempre dell’8 febbraio 2005, ore 22:34) tra Mazzini e Lotito. Mazzini: fatto, eh… quella cosa… Lotito: fatto a tutti e due? Mazzini: lui (Carraro, ndr) l’ha fatta… Lotito: ah… quindi lui ci aveva parlato… ah, questo è un fatto positivo, allora significa che è leale con me… ah, ho capito e bisogna che te li lavori tutti e due e ci parli in modo chiaro, comincia… Questa intercettazione conferma l’interesse di Lotito nell’avere un intervento da parte dei vertici federali sui designatori per sensibilizzarli sul caso laziale.

Il 12 febbraio 2005 si gioca Lazio – Atalanta, finita 2-1 per i padroni di casa. Non c’è materiale investigativo su questa partita.

Il 14 febbraio Franco Carraro viene riconfermato presidente federale.

Il 15 febbraio 2005 Mazzini riceve una telefonata da Cosimo Maria Ferri (dirigente federale, amico di Lotito) che gli chiede notizie sulle elezioni federali e in particolare se Lotito lo avesse votato, ricevendo risposta positiva dal riconfermato vicepresidente della FIGC: sì, sì, ma Lotito è un amico vero, eh… aggiunge poi Mazzini: l’unica cosa, Cosimo, digli che lui, alla televisione, ai giornali, insomma, un po’ a tutti, con lui e il suo allenatore non devono mai parlare male degli arbitri se no siamo rovinati… Ferri: eh perché loro parlano troppo male degli arbitri… che poi dagli arbitri è stato trattato ance bene… soprattutto i primi punti che ha fatto all’inizio…

Il successivo 18 febbraio, alle 16:21, Mazzini chiama Lotito (prog. 2086).

Mazzini: Senti, dove giochi domenica?
Lotito: Domenica gioco a Verona con il Chievo
Mazzini: Ah, sì, davvero? Ti volevo salutare, ti volevo dire va bene
Lotito: Ho capito… io guarda, siccome io ho fatto, io sono abituato, lo sai come sono fatto io? Che quando io ho, qualcuno mi dà un incarico, io me ne occupo indipendentemente se me lo ricordo o meno, hai capito? Io sono fatto così… no, veramente, io sono fato così… e lo so, ma è proprio… ma io, infatti, ti apprezzo per questo motivo… io mi comporto bene, lo sai… anzi, io oggi ho visto, mi ha chiamato Cosimo, mi ha messo in allarme su alcune cose…
Mazzini: Digli a quel cretino di allenatore che la smetta di parlare di arbitri! Digli che si faccia i cazzi suoi!
Lotito: I cazzi suoi, bravo, già gliel’ho detto…
Mazzini: Si faccia dire nome, cognome e provenienza, stia bene!

Quest’ultima frase di Mazzini – detta a sorteggio avvenuto – ha destato sospetti negli inquirenti e nei pm che hanno visto, in queste parole, un’allusione alla sezione AIA di Firenze dell’arbitro Rocchi, toscano come Mazzini e quindi presumibilmente persona a lui vicina.

Gli highlights del match:

I fatti: dopo la partita

Si registra, poi, una telefonata al termine della partita, tra Ferri e Mazzini (prog. 2225 del 20 febbraio 2005, ore 18:02).

Ferri: ueh, mi ha detto Claudio di salutarti e di ringraziarti… mi ha detto: ringraziami tanto Innocenzo. Mazzini: anche se ha un allenatore cretino… ma tu lo sai cosa aveva detto questo demente? Che l’arbitro non era giusto perché era di Firenze, allora poteva aiutare la Fiorentina… ma lui, il presidente, lo deve fare stare zitto a questo imbecille! Ferri: no, no, comunque, mi ha detto: ringrazialo tanto… ha capito che, che tu sei un grande… lui ha capito e mi ha detto, ringrazialo tanto, mi ha detto.

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Claudio Lotito

Infine, il prog. 2338 del 21 febbraio, tra Lotito e Mazzini, nel quale inizialmente Lotito afferma di aver rimproverato il proprio allenatore, Papadopulo, per le sue dichiarazioni sull’arbitro. Mazzini: però bisogna salvarsi in tutti i modi, eh. Lotito: oh, domenica ho il Parma che è importante, eh… ma no, guarda, io sto… io ho due sfide che sono fondamentali, Parma e Messina… capito? Ma guarda che la squadra c’era, l’hai vista, non è che… con il rientro di Zauri è nato… si è ristabilizzato, tanto è vero, quattro mesi che ci mancava, in difesa, hai visto, la squadra è perfetta, non si muove più adesso… Mazzini: comunque stai sempre addosso ai giocatori e all’allenamento… Lotito: no, però, ecco, mi raccomando, tu… ho capito, tu fai il lavoro tuo ed io faccio il lavoro mio (ridono).

Da tenere presente che questi estratti fanno parte di colloqui di entità molto più ampia in cui si parla anche e soprattutto di politica federale, di Lega, delle avversioni politiche di Lotito nei confronti di Gazzoni Frascara e dei Della Valle, della situazione economica della Lazio, etc…

I giudizi

Innanzitutto va evidenziato il proscioglimento di Carraro per non aver commesso il fatto – sancito dal gup De Gregorio il 3 ottobre 2008 (in concomitanza con i rinvii a giudizio di Moggi, etc…) – e confermato – in seguito al ricorso della Procura di Napoli – dalla Cassazione il 29 maggio 2009.

Le motivazioni: con riferimento alla posizione di Carraro – ha scritto la Cassazione – le risultanze delle intercettazioni telefoniche e gli altri elementi indicati dal pm a sostegno delle accuse di frode sportiva sono state inquadrate dalla sentenza (di proscioglimento) in un contesto di altre risultanze o elementi di valutazione che elidono, sminuiscono o contraddicono logicamente il valore indiziario attribuito ai primi, sicché il giudizio prognostico in ordine alla inidoneità di tali risultanze delle indagini per sostenere l’accusa in dibattimento risulta fondato su un apparato argomentativo congruo e del tutto immune da vizi logici.

Tra gli elementi che hanno pesato a favore della decisione di prosciogliere Carraro, la Cassazione ricorda i reiterati errori arbitrali in danno della Lazio, l’effettivo valore delle espressioni adoperate in conversazioni telefoniche in correlazione con altre ritenute significative, l’insussistenza dell’interesse personale indicato quale possibile causale della frode sportiva in favore di Lotito e il potere di controllo del presidente della FIGC sulla regolarità delle attività arbitrali. Carraro sarebbe dunque intervenuto per evitare il proseguirsi di errori arbitrali nei confronti della Lazio e non ci sarebbe alcuna natura fraudolenta in tale condotta, ricordando che si tratta di intervento del presidente federale e non di un dirigente di una società calcistica.

Visto il proscioglimento di Carraro, gli indagati che vengono rinviati a giudizio sono, quindi, Lotito, Mazzini, Bergamo, Pairetto e Rocchi; soltanto quest’ultimo ha scelto di farsi giudicare con rito abbreviato.

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Il giudice Teresa Casoria, presidente della IX sezione penale del Tribunale di Napoli

La sentenza di primo grado del rito ordinario (confermata nel merito anche nei successivi gradi di giudizio) impone anche per questo capo di accusa un netto ridimensionamento dell’imputazione non potendosi ravvisare frode nel sorteggio. Ritiene, però, il collegio del tribunale che siano comunque state portate a dibattimento prove sufficienti per dichiarare la responsabilità penale di Lotito, Mazzini e Bergamo mentre Pairetto, che si trovava a Nizza per l’UEFA, deve essere assolto per non aver commesso il fatto. I condannati in primo grado si sarebbero, quindi, attivati per agevolare le ragioni della Lazio suggerite dal già coimputato Carraro tramite l’inserimento – definito non spontaneo – in griglia (come si può vedere si tratta, però, della seconda fascia…) della partita della Lazio da parte di Bergamo che ha così consentito all’intrusione nella designazione, come portata avanti da Lotito e Mazzini. Questa sarebbe la colpa di Bergamo: aver permesso a soggetti esterni alla commissione arbitrale (a Mazzini su imbeccata di Lotito) di influenzare le proprie scelte.

I giudici del rito ordinario non hanno, invece, dato alcuna valenza probatoria alla deposizione dell’osservatore arbitrale della partita, Alfredo Trentalange, che ha riferito di aver dato un voto positivo all’arbitraggio di Rocchi: 8.45, 8.50 non ricordo, comunque positivo. Così come irrilevanti sono le critiche mosse dal consulente geom. Cornieti che ha indicato quelli che, a suo avviso, erano stati i due errori dell’arbitro: le espulsioni di due giocatori del Chievo – precisamente Brighi e Baronio, rispettivamente al 81’ e al 84’ – avvenute quando il punteggio era già di 1-0 per la Lazio e antecedenti l’espulsione di Couto, giocatore della Lazio, avvenuta al 86’. Il consulente Cornieti, oltretutto, su domanda del difensore di Lotito ha ammesso di aver visto la partita solo nell’ottica di quello che aveva subito il Chievo.

In appello (rito ordinario) viene confermata la sentenza di assoluzione nei confronti di Pairetto; Lotito e Mazzini vengono prosciolti per intervenuta prescrizione (ma i loro appelli, in cui si chiedeva l’assoluzione, non vengono accolti); per Bergamo, invece, è stata dichiarata la nullità della sentenza di primo grado a causa di una violazione del diritto di difesa.

Il gup De Gregorio – prima nominato in relazione al proscioglimento di Carraro – aveva rinviato a giudizio e giudicato in primo grado anche l’arbitro della partita Gianluca Rocchi, avendo l’arbitro scelto il rito abbreviato.

Il giudice ha richiamato le dichiarazioni rese ai pm da Cosimo Maria Ferri in qualità di persona informata dei fatti: qualche giorno dopo la partita parlai con Mazzini e mi disse che aveva favorito la Lazio facendo designare un arbitro toscano che mi pare essere Rocchi… ne parlai anche con Lotito e mi confermò… in termini non espliciti… che Rocchi aveva arbitrato la partita in favore della Lazio… Mazzini nell’ambito della Federazione aveva rapporti diretti con i designatori e gli arbitri anche perché stava a Coverciano… egli aveva un rapporto privilegiato con gli arbitri toscani e con Bergamo di Livorno… so anche per averlo appreso direttamente da Mazzini di un ottimo rapporto con Rocchi… Lotito, finita la partita, mi aveva detto di essere stato trattato bene da Mazzini… facendomi implicitamente capire che si riferiva all’arbitraggio di Rocchi.

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Cosimo Maria Ferri, magistrato e dirigente federale

Queste le sommarie informazioni rese da Ferri ai pm, prova su cui si fonda la decisone nel processo abbreviato, non essendo presente la fase dibattimentale. Ferri – chiamato dal pm in qualità di testimone – ha, però, successivamente reso dichiarazioni sotto giuramento al processo ordinariodeposizione del 27 aprile 2010 – dove ha sostanzialmente ridimensionato la portata delle iniziali accuse, affermando che quanto inizialmente da lui riferito si trattava di deduzioni e di sensazioni e aggiungendo, inoltre, che Mazzini era un personaggio scherzoso e giocherellone. Il teste Ferri ha anche affermato che in sede di sommarie informazioni – il cui esame, ha ribadito più volte, è durato circa 6 ore – ha sostanzialmente interpretato le telefonate che gli venivano fatte sentire, non avendo lui assistito a nessun fatto e che dopo la partita Lotito gli ha semplicemente mostrato soddisfazione per un arbitraggio regolare ma non gli ha mai detto di essere stato avvantaggiato. Infine, su specifica domanda dell’avv. Gentile (difesa Lotito), ha aggiunto che mai Mazzini ha specificato in che modo avrebbe fatto a far designare l’arbitro Rocchi.

Nonostante le prime dichiarazioni colpevoliste di Ferri, il gup scrive nelle motivazioni che gli elementi indiziari a carico degli imputati (conversazione tra Mazzini e Bergamo in cui il primo chiede un aiuto per la Lazio, conversazione tra Lotito e Mazzini in cui il presidente laziale chiede di intervenire sui designatori, i ringraziamenti di Lotito a Mazzini dopo la gara e le informazioni di Ferri circa le confidenze fattegli da Mazzini sulla designazione di favore di Rocchi) sono contrastati più che dalle ovvie negatorie degli imputati, dall’assenza di dati circa il collegamento tra l’arbitro e gli altri interessati, affermati solo da Ferri, peraltro in modo generico e scarno, dalla sua mancanza al raduno precedente l’incontro, che dunque impedì qualsiasi contatto diretto con i designatori e soprattutto dalla considerazione logica che Rocchi era un arbitro poco esperto della serie A, pertanto, verosimilmente estraneo a logiche di appartenenza a gruppi e che in quel medesimo campionato diresse in tutto tre partite – con le negative conseguenze sulla carriera già evidenziate – mentre la sua condizionabilità in quella gara di rilievo gli avrebbe probabilmente garantito altre e più numerose conduzioni di gara.

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Gianluca Rocchi

L’assoluzione di Rocchi viene confermata anche in secondo grado dalla IV sezione della Corte d’appello di Napoli, presieduta dal dott. Stanziola: non essendovi riscontri circa una condotta fraudolenta in campo da parte dell’arbitro, la Corte di appello condivide le argomentazioni di cui alla sentenza impugnata. In particolare, va evidenziato come non vi sia prova di contatti diretti tra Mazzini, Lotito, Bergamo, da un lato, e Rocchi, arbitro giovanissimo alla terza partita in serie A, dall’altra. Merita rilievo, infine, che l’arbitro Rocchi risulta assolto dalla giustizia sportiva e la FIGC, quale parte civile costituita, non ha presentato conclusioni nei confronti dello stesso.

L’assoluzione di Rocchi è stata, infine, confermata anche dalla Cassazione. Vengono quindi assolti in via definitiva Pairetto e Rocchi, prescritti Lotito e Mazzini mentre per Bergamo è stata riscontrata una violazione processuale: per lui il processo sarebbe da rifare ripartendo dal primo grado, cosa che non avverrà mai a causa della prescrizione.

Vista l’assoluzione di Rocchi si può affermare che, sul campo, la partita tra la Lazio e il Chievo si disputò regolarmente. Stando agli esiti processuali, l’affermazione di Mazzini – che si sarebbe vantato con Ferri di aver fatto designare Rocchi – va probabilmente interpretata come millanteria, non essendo emersa in alcun modo frode nel sorteggio. Mazzini è riuscito a far credere a Lotito di essere intervenuto, in qualche modo, sulla designazione e così si spiegano i ringraziamenti, a fine gara, del presidente laziale al vicepresidente federale. Nonostante questo, i giudici del rito ordinario hanno trovato nelle condotte di Lotito e di Mazzini un pericolo al corretto e leale svolgimento della partita, che sarebbe potuta essere turbata a partire dalle loro condotte. Ma se nessuno ha poi parlato o tentato di parlare con chi ha concretamente voce in capitolo nella partita (arbitro, giocatori), come si fa a condizionarla?

22 pensieri riguardo “Il capo U: Chievo – Lazio

  1. Il tentativo è più che altro di Lotito con Mazzini che millanta cose che non sono successe, più o meno come per Lazio Fiorentina dove tutto era “pilotato”, a parole. L’unica partita per la salvezza che oggettivamente alterano e non si sa neanche bene perché è Lecce Parma mentre la Fiorentina strapazza il Brescia senza problemi. A meno che non vogliamo credere all’eventualità che Mazzini si sia recato direttamente a casa di Rocchi o abbia detto a voce a qualcuno di Converciano che deve dire a Rocchi di aiutare la Lazio (possibilità comunque sussistente ma non provata in nessuna maniera), questa partita è assoltutamente inalterata. Resta comunque il fatto che può voler dire tutto come niente che Rocchi ad un certo punto lascia il Chievo in 9 per falli veniali salvo poi alla fine bilanciare parzialmente con l’espulsione di Couto. Torno a dire: Carraro è un miracolato ma le sentenze sono queste e vanno rispettate anche perché definitive.

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  2. @Rug

    Sì, Lotito si rivolge ai vertici federali (anche a Carraro). Mazzini millanta cosa che non sono successe ma che evidentemente (e incredibilmente) non erano nemmeno necessarie per integrare il reato. Mazzini froda nel momento in cui si rivolge a Bergamo chiedendogli di prestare particolare attenzione nei confronti della Lazio, di tutelarla… perché Lotito si esponeva a favore di chi politicamente in quel momento controllava il calcio. Lo sai che, per quanto possa contare, secondo me questi atti sono insufficienti per integrare una frode sportiva penale che dovrebbe essere una cosa un po’ più granitica a mio avviso ma diciamo anche che le condotte di Lotito e Mazzini siano antigiuridiche… Bergamo, invece, cosa ha fatto di concreto? Dice a Mazzini: “ma le cose erano… sono preparate, lo seguiamo” e basta… la partita, poi, viene inserita in seconda fascia… se sono tutelato mi aspetto di essere messo quantomeno in prima fascia o che qualcuno parli e indottrini per bene l’arbitro della partita… e invece niente di questo accade… come ha detto Carraro qualche settimana fa: “Calciopoli: chiacchiere e giochi di potere”. La condotta di Bergamo successiva alla promessa fatta a Mazzini non mi sembra coerente, appunto, con quanto detto al vicepresidente federale. La condotta fraudolenta, anche se il reato è di pericolo presunto, ci vuole, no?! Non bastano le parole per frodare, a meno che non siano rivolte all’arbitro, che è l’unico che può davvero falsare l’andamento di una partita.

    Ricordo che la giustizia sportiva ritenne questi atti semplice violazione dell’art. 1, ben lontano dall’illecito sportivo. Strano che il giudice penale del rito ordinario non abbia tenuto in alcuna considerazione il verdetto sportivo.

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  3. una domanda a Rug

    in questo articolo non compare mai il nome di Moggi
    cosa che mi sorprende visto che fino ad oggi in qualache modo collegavano il suo nome direttamente o indirettamente a qualsiasi sospetto di frode sportiva

    come mai qui non é stata invocata l’associazione a delinquere?

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  4. La domanda di @paolobxl non è campata in aria. Infatti in realtà anche quando sono state chiamate in causa in Calciopoli delle altre squadre, lo sono state sempre per collegamento con l’indagine principale su Moggi: i Della Valle perché prima sarebbero stati vittime del sistema, e poi si sarebbero dovuti piegare; Lotito perché era a sostegno di Carraro e Galliani quindi per questo motivo ricompensato dal sistema; lo stesso Meani lo ascoltano soprattutto per sentire tutte le cattiverie che ha da dire su Moggi e il suo sistema (ammonizioni pilotate, torta del 2000, ecc.) piuttosto che per quello che faceva per il Milan.
    Quella di Lotito presentata qui da Felix è una vicenda che coinvolge diversi personaggi in presunti illeciti a favore della Lazio, comunque non episodici, e diversi di loro sono protagonisti anche dell’associazione a delinquere di Moggi (Bergamo, Pairetto, Mazzini): perché qui non abbiamo un’associazione a delinquere, anche semplicemente una sotto-specie di quella principale di questo processo, vista l’identità almeno parziale di uomini e di fini? A questo punto viene la curiosità anche a me.

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  5. Comunque, correggetemi se sbaglio, ma mi sembra di notare che alla fine il fine di chi agisce in questi “illeciti” non sia quello di “ottenere un risultato diverso da quello conseguente il corretto e leale svolgimento…” ma agiscono tutti (vedremo anche Lillo Foti della Reggina) per “correggere” una situazione che a loro sembrava (poi magari non era così) sfavorevole.

    Meani ha una sola contestazione di frode e, guarda caso, si adopera in modo pressante solo dopo Siena – Milan, dove c’era stato un gol regolare annullato a Shevchenko in piena lotta scudetto.

    I Della Valle si rivolgono a Mazzini che farà da tramite con Bergamo (Moggi e Giraudo hanno un ruolo decisamente marginale) dopo il pareggio subito al 96′ contro il Messina, arbitro Nucini. Stando a quanto dicono i Della Valle era solo l’ultimo degli episodi sfavorevoli (e ci sarebbe poi stata Lazio – Fiorentina!!!).

    Anche Lotito agiva nell’opinione, magari putativa, di essere stato svantaggiato dopo la visita negli spogliatoi di Foti in Reggina – Lazio. E poi chiede di essere tutelato per il fatto che si esponeva a favore di Carraro e Galliani. Si può vedere l’appoggio di Carraro alla Lazio come ricompensa del voto di Lotito? Secondo le sentenze no perché Carraro è stato addirittura prosciolto.

    Lo stesso Moggi, nell’unico episodio di frode di Giraudo (Juve – Udinese), si adopera per mettere a posto “l’ambiente interno ma anche quello esterno” e agiva nell’opinione, magari anche qui putativa, di ristabilire arbitraggi corretti (ed è anche quello che dice a Della Valle: “non per avere dei vantaggi… ma per non avere degli svantaggi!”). C’erano infatti appena state polemiche per un Lazio – Milan e due arbitraggi di De Santis sfavorevoli alla Juve (Parma e Palermo). Moggi aveva paura che gli arbitri andassero contro la Juve perché poi venivano “marchiati” e puniti dai designatori per via delle polemiche mediatiche (che è quello che avverrà per Racalbuto post Roma – Juve).

    Tutti questi atti sono davvero diretti ad ottenere il favore arbitrale? Di certo non sostengo che siano cose limpide e legittime disciplinarmente ma non mi sembra che nessuno si muova esplicitamente per avere dei favoritismi… e anche la giustizia sportiva l’ha sostanzialmente pensata in questo modo, dato che sono stati tutti considerati art. 1, che in teoria, penalmente, non dovrebbero essere puniti.

    @franctosc Se non sbaglio nel capo di imputazione della associazione c’è proprio un punto che richiama la vicinanza della stessa alla Lazio.

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  6. Concordo. C’era un sistema volto a proteggere le propria squadre dagli errori arbitrali. Di sicuro Juve e Milan che si giocavano lo scudetto avevano bisogno di assicurarsi una certa pressione perchè giocavano per il massimo obiettivo.

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  7. Per quanto si possa integrare anche un reato di pericolo nella frode sportiva, dove ravvisate delle condotte fraudolente in Calciopoli?

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  8. Sono d’accordo @felixarp, però se noi stabiliamo che è lecito intervenire presso i designatori in situazioni in cui la nostra squadra è svantaggiata, e quindi l’intervento non è fraudolento, il problema è: chi certifica in modo oggettivo che la nostra squadra è svantaggiata e quindi il mio intervento è legittimo e ha l’unica finalità di eliminare gli errori a suo sfavore? Secondo me non è una cosa che possiamo stabilire oggettivamente (a meno che non ci sia un processo che lo certifica, si potrebbe dire). Sicuramente come ho detto più volte il quadro che esce da Calciopoli è un quadro in cui ogni presidente e dirigente pensa di essere fregato da qualcun altro, e cerca di difendersi con gli strumenti che ha. Io penso che anche oggi abbiano tutti paura di essere fregati da qualcun altro, e facciano quello che possono per difendersi. L’unica discriminante che può esistere è l’ordine diretto a un arbitro perché favorisca una squadra piuttosto che un’altra, al di fuori di questo possiamo trovare mille situazioni al limite ma poche certezze.

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  9. Sono completamente d’accordo. Mi ricordo che, in una intervista agli albori del processo, Trofino (legale Moggi) aveva detto che avrebbero visionato i filmati in aula (ennesima conferma che mica solo noi pensavamo che la natura del reato fosse un po’ meno astratta e che contasse qualcosa quello che succede in campo). Quindi il metodo per accertare se e chi è stato danneggiato sarebbe per forza questo: accusa e difesa chiamano i consulenti tecnici che fanno una relazione, il giudice incarica un perito super partes di fare altrettanto e si discute in dibattimento.

    Resta però il fatto che, forse, rispetto alla idoneità dell’atto ci dovremmo concentrare sul dolo specifico (parte importante del reato! Carraro viene assolto per quello in sostanza), cioè sulla finalità, sulla “direzione” degli atti: gli imputati devono volere il “raggiro”. Esempio del tentativo di sorteggio pilotato di Facchetti a Mazzei. Supponiamo che sia un atto potenzialmente idoneo perché, poi, Mazzei potrebbe convincere i designantori e il giornalista a estrarre Collina. Supponiamo che accada. Di sicuro vìola il regolamento sportivo e forse qualche altro tipo di reato… ma il fine di Facchetti era quello di vincere con il trucco o di avere l’arbitraggio “più corretto” possibile? Sappiamo che Collina era ritenuto il più affidabile. Poi, vabbè, ovviamente se ci fosse stata questa imputazione ci sarebbe stata condanna, vedendo come hanno trattato la grigliata di Moggi e le questioni di Lazio e Reggina.

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  10. Come ha fatto notare Francesco
    L unica che veramente ha avuto a che fare con arbitri prevenuti a non fare errori pro era la juve
    La paura di fare errori pro veniva dallo sciacallagio mediatico che ne seguiva e come hanno dimostrato i fatti ad ogni errore pro seguiva una punizione e non un vantaggio
    Oggi si puô dire che Moggi in fin dei conti era molto fumo e pochissimo arrosto
    Un piccolo direttore sportivo che hanno issato su un piedistallo che non gli conveniva
    La causa erano i risultati sportivi ottenuti sia in Italia che nel mondo
    Era solo bravo a trovare giovani calciatori valorizzarli e rivenderli
    E a creare gruppi , allenatori giocatori staff molto concentrati e ambiziosi
    Per il milan c era Braida più discreto ma altrettanto bravo
    Infatti partito lui si ê scoperto la pochezza di Galliani
    Il quale a livello di gestione delle risorse finanziarie
    Non era all altezza di Giraudo
    Infatti i conti del milan erano al collasso
    Per l inter Facchetti e Moratti mooooolto meno bravi
    Spendevano e aquistavano a vanvera
    Questo dimostra che solo con i soldi non si costruiscono squadre e club vincenti

    E secondo me questa ê stata la vera colpa di Moggi e Giraudo
    D altronde i giudici hanno scritto una ode su Moggi (il meno discreto dei due) rileggiendo la sentenza
    Le parole usate dai giudicanti per descrivere i misfatti di Don Abbondio
    Hanno del surreale si ha quasi l impressione di leggere la divina commedia
    Quando scrivono di Lotito Meani Facchetti Della Valle etc etc
    Il linguaggio torna normale

    Sempre per Rug
    Come mai? Tutto questo affanno sui misfatti di Moggi
    E la normalità per i misfatti degli altri?
    I Quali oggi continuano a fare il loro mestiere
    Male come loro abitudine e portando al collasso il calcio Italiano
    O anche quest êcolpa di Don Abbondio

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  11. Ps
    Felix scusa se sono uscito fuori argomento
    Ma anche la questione morale del accaduto rivisitato con le conoscenze di oggi merita un pô d attenzione

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  12. Paolo, per quanto riguarda la domanda sul 416, ti ripeto, per fare un 416 ci vogliono tre persone che hanno uno scopo criminoso e lo perpetrano commettendo una serie di reati senza fermarsi mai, se non quando vengono presi, trovami tre persone che sono state condannate in società fra loro per favorire la Lazio
    p.s. ho scritto un nuovo articolo

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  13. correggimi se sbaglio

    che siani state condannate al di fuori della famosa associazione di Moggi e Giraudo e altri

    potreste rinfrescarmi la memoria ??
    ma alla fine sta fantomatica associazione da chi era composta???
    Moggi Giraudo De Santis Mazzini Meani Della Valle Racalbuto e????

    ma Carraro Mazzini PAiretto Bergamo hanno tenuto lo stesso comportamento in casi dove Moggi ha poco a che vedere
    caso Fiorentina Lazio o “per l’amor di dio mi raccomando nel dubbio favorire a chi sta dietro ”
    e altri che non ricordo

    anche se bisogna dire che hanno sempre cercato a volte con escamottage di ricollegare sempre il tutto a Moggi

    e quasi in tutti i casi gli arbitri ne sono usciti puliti

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  14. L’associazione capeggiata da Moggi, stando alle sentenze definitive, è composta da Mazzini, Pairetto, Giraudo, Fabiani, Racalbuto e De Santis. Bergamo non è stato giudicato ma nella sentenza di primo grado era stato ritenuto partecipe.

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  15. Qual cosa non torna

    Nel filone laziale da te bien spiegato prova che
    Mazzini Pairetto bergamo Fabiani sono stati intercettati su utenze italiane
    e dai discorsi fatti
    Lotito e la lazio si ritrovano incolpati di frode sportiva ma non di associazione

    Visto che Moggi é considerato (dalle sentenze) il capo incontrastato del associazione
    come mai questi personaggi non cambiano di comportamento
    IL GRANDE CAPO era al corrente di essere intercettato compra le SIM per proteggersi
    é non da ordine ai sottoposti di non usare utenze italiane per comportamenti o azioni poco legali ???

    Visto che Bergamo Pairetto Mazzini Fabiani se ne sbattono completamente discorrendo con tutti allo stesso modo che con Moggi é logica deduzione che non erano sottoposti al Moggi

    escludendo per logica deduzione in base alle prove e riscontri i sopra citati
    restano Moggi Giraudo Racalbuto e De Santis
    De Santis come arbitro anche lui se ne sbatte e viene intercettato su utenze Italiane tenendo (secondo i giudici) discorsi e comportamenti illegali
    con chi non si capisce , non risultano intercettazioni tra Moggi e De Santis solo
    contatti muti via Sim (forse sbaglio)
    Racalbuto prescritto per non aver fatto opposizione altrimenti come tutti gli altri arbitri veniva assolto pure lui

    che resta nel associazione Moggi e Giraudo che stranamente nel filone laziale non vengono
    implicati forse é il solo caso

    concludo nel filone Laziale sono stati constatati gli stessi discorsi e comportamnti che valgono a Moggi accuse e condanne per associazioe a delinquere

    Moolto strano che i sottoposti tenessero gli stessi comportamenti con tutti
    Milan Inter Lazio Carraro ETC Etc

    cerco solo di capire in base a cosa chi ha giudicato ha classificato gli stessi comportamenti
    se fatti col Moggi é associazione a deliquere se fatti con altri é solo frode sportiva

    i sopra citati parlano discutono con Moratti Facchetti Meani Lotito etc etc
    frode sportiva (non sempre)

    i sopra citati parlano discutono con Moggi (neanche Giraudo che é stato condannato per una sola telefonata e non aveva SIM) Associazione a delinquere

    la vera associazione (per come l’ha descritta Rug 3 persone che perpetuano lo stesso comportamento nel tempo)
    Carraro Bergamo Pairetto Mazzini e Fabiani

    spero di essermi fatto capire

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  16. Sì, non ho capito bene cosa c’entra Fabiani con la Lazio, forse intendi Lotito.

    L’associazione innanzitutto la contestano per poter intercettare. Senza un reato grave (la frode sportiva non lo è) non puoi, in teoria, disporre intercettazioni (poi c’è stata qualche eccezione con Meani e, recentemente, con Agnelli che mi piacerebbe capire, magari @Rug ce lo può spiegare essendo questione prettamente tecnico-giuridica).

    L’associazione così come descritta in sentenza secondo me presenta qualche perplessità. Faccio qualche esempio. Mazzini (addirittura organizzatore della associazione, non semplice partecipe) ha commesso 4 frodi: 2 riguardano la Lazio e 2 riguardano la Fiorentina, nessuna la Juventus. Fabiani fa parte dell’associazione perché ha aiutato Moggi a coltivare i contatti con gli arbitri ma non ha commesso nessuna frode sportiva. Bergamo – mi baso sulla sentenza di primo grado perché per lui è l’unica che c’è stata, nel merito – avrebbe fatto 10 frodi: 3 riguardano la Juve, 3 la Reggina, 2 la Fiorentina, 1 il Milan, 1 la Lazio. Su 10 frodi solo 3 sono a favore della squadra di Moggi.

    Poi ripeto, come scritto anche su Twitter, che trovo poco sensato pensare che fosse tutto una cosa unica gestita da Moggi. Come fai a mettere i designatori organizzatori dell’associazione nello stesso sodalizio con arbitri in possesso di scheda svizzera che quando si parlano tra loro usano telefoni italiani e parlano come se tutto fosse normale? A questo punto era meglio contestare due associazioni diverse: una composta da Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Mazzini che, non so bene come, ma in qualche modo possiamo supporre “complottassero” per cose non lecite; l’altra composta da Moggi, Fabiani e gli arbitri possessori di SIM. Almeno, così, avrebbe più senso.

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  17. ma sul Blog di Rug
    sono sicuro di aver capito male io
    vengo a scoprire che era una obligazione dei club di prendersi cura degli arbitri (vedi telefonata facchetti a De Santis )
    a quanto pare i club avevano o hanno i numeri di telefono degli arbitri

    Ora voi che siete molto piu’ preparati di me sulla questione

    1 dare sim agli arbitri non era reato
    2 parlare con un arbitro prima e dopo la partita non é reato
    3 lo fa Moggi é reato lo fa facchetti é prassi consolidata anzi un dovere un obligazione

    fatemi capire dove é l’errore

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