L’illecito sportivo della Juventus (2)

Il processo sportivo alla Juventus (seconda parte)

Dopo aver visto, nel precedente articolo, in che cosa è consistito l’illecito sportivo addebitato ai due massimi dirigenti juventini, Moggi e Giraudo, e, conseguentemente, alla Juventus, passiamo ad analizzare le altre contestazioni mosse alla società bianconera nel corso del procedimento sportivo del 2006: condotte illecite relative a tre specifiche gare del campionato 2004/05 e la famosa incursione di Moggi e Giraudo nello spogliatoio dell’arbitro a Reggio Calabria.

Partiamo dal capo di incolpazione relativo alle tre gare sospette:

Moggi, di violazione degli artt. 6, comma 1, prima parte, C.G.S., per aver posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento delle gare Juventus-Lazio del 5 dicembre 2004 e Bologna-Juventus del 12 dicembre 2004 come descritto nella parte motiva, e dell’art. 1, comma 1, C.G.S. in relazione alla gara Juventus-Udinese del 13 febbraio 2005, per aver posto in essere le condotte descritte nella parte motiva, relativamente a tale ultima gara. Con l’aggravante di cui al comma 6 dell’art. 6 C.G.S., per la pluralità di condotte poste in essere. Paolo Bergamo, di violazione dell’art. 6, comma 1, prima parte, C.G.S. (derubricato dalla stessa accusa ad art. 1 durante il dibattimento, ndr), per aver tentato di alterare lo svolgimento della gara Juventus-Udinese del 13 febbraio 2005, secondo quanto descritto nella parte motiva relativa alla gara suddetta. Massimo De Santis, di violazione dell’art. 6, comma 1, prima parte, C.G.S., per aver aderito al disegno di Moggi finalizzato all’alterazione dello svolgimento della gara Bologna-Juventus del 12 dicembre 2004, attraverso il ricorso alle ammonizioni di giocatori diffidati nella precedente gara Fiorentina-Bologna del 5 dicembre 2004, secondo quanto descritto nella parte motiva relativa alla gara suddetta.

Riassumendo, si contesta quindi l’art. 6 al solo Moggi in relazione alla partita Juventus – Lazio, un altro art. 6 a Moggi, oltre che a De Santis, in relazione alla gara Fiorentina – Bologna (con incidenza su Bologna – Juventus) e un art. 1 a Moggi e a Bergamo per la grigliata connessa alla partita Juventus – Udinese (gara quindi, ad opinione della stessa accusa, turbata soltanto dalla violazione dei doveri di lealtà, probità e correttezza ma non da illecito).

Ai sensi dell’art. 2 comma 4 la Juventus è chiamata a rispondere direttamente degli illeciti disciplinari contestati a Moggi: le società rispondono direttamente dell’operato di chi le rappresenta ai sensi delle norme federali e sono oggettivamente responsabili agli effetti disciplinari dell’operato dei propri dirigenti, soci di associazione e tesserati. 

Rispetto all’illecito approfondito nello scorso articolo, in questa seconda contestazione l’accusa sportiva fa riferimento alla prima parte della norma dell’art. 6 del Codice di giustizia sportiva che, si ricorda, stabilisce che il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica, costituisce illecito sportivo.

La partita Juventus – Lazio

Si tratta della partita del 5 dicembre 2004, terminata 2-1 per la Juve, arbitrata da Dondarini (non deferito). La procura addebita a Moggi di aver interferito nella designazione degli assistenti dell’arbitro, ponendo in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento della gara.

Le prove: il colloquio telefonico del 3 dicembre 2004 delle ore 11.53 (prog. 8771) tra Moggi e la segretaria Alessia, dal quale si evince che il dg della Juve conoscesse, prima della comunicazione ufficiale, il nome degli assistenti.

ELEZIONI:LUCIANO MOGGI SARA' CANDIDATO ALLA CAMERA
L’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi

Alessia: Sì, allora, io ho gli arbitri di serie A e serie B.
Moggi: Non mi dica che noi… (ride)
Alessia: Dondarini! L’ha già saputo? E anche gli altri?
Moggi: Che Racalbuto sta a Reggio Calabria, che Pieri sta a Parma…
Alessia: Ah, già preso tutto? Allora io le comunico gli assistenti… più tardi?
Moggi: Se lei mi comunica Mitro e… da… mi comunica Baglioni, per esempio, ed Alvino
Alessia: Ma gli assistenti non sono usciti ancora
Moggi: Eh, ma io già glieli dico.

Inoltre la Procura federale osserva che la sera del 2 dicembre 2004 Moggi aveva incontrato a cena Bergamo, Pairetto e Giraudo (e relative consorti), e lascia intendere che la conoscenza dei nomi degli assistenti da parte di Moggi, anteriormente alla loro designazione ufficiale, dipendeva da un precedente accordo preso con i designatori.

La CAF ritiene però che non sia sussistente la prova dell’illecito e che la condotta ascritta a Moggi vada qualificata come contraria ai principi di correttezza e lealtà sportiva (art. 1): poiché l’interferenza nella designazione è una delle plurime condotte attraverso le quali Moggi ha realizzato l’illecito descritto nel primo capo di incolpazione, la commissione, riconosciuta la sussistenza della violazione dell’art. 1, c. 1, C.G.S., ne dichiara l’assorbimento nell’illecito del quale Moggi è stato già ritenuto responsabile.

La motivazione viene confermata dalla Corte federale, che respinge l’appello della procura e stabilisce che è da condividere la generale conclusione della CAF secondo cui l’interferenza nella designazione arbitrale, riferibile ad un tesserato, non può dar luogo ad illecito sportivo ove non vi sia la prova rigorosa che a tale attività abbia fatto seguito l’ulteriore segmento che l’interesse per la designazione di uno specifico arbitro, manifestato da un dirigente di società sportiva, pervenga all’arbitro stesso e che da parte di esso traspaia, comunque, adesione alla richiesta. L’assenza del “segmento” tecnico della fattispecie a formazione progressiva (tale perché necessitante la concorrente partecipazione di più soggetti, ciascuno con competenze e responsabilità di ruolo adeguati al raggiungimento del risultato alterativo della gara, competizione o classifica) ne impedisce il relativo perfezionamento, mentre non osta affatto alla possibile sussumibilità delle condotte appartenenti al segmento iniziale (condotte interferenti) e, quindi, definibili come meri atti preparatori, nel paradigma di quelle poste in violazione dell’art. 1 CGS.

INCOLPATI

DEFERIMENTO

CAF

CF

NOTE

Moggi

art. 6 (prima p.)

art. 1 (ass.)

art. 1 (ass.)

art. 1 assorbito
nell’art. 6

Juventus

resp. d

resp. d

resp. d

Nel corso del processo penale di Napoli, invece, la medesima contestazione ha portato a diverse considerazioni e conclusioni con il passare dei gradi di giudizio, sia dell’ordinario che dell’abbreviato. Per approfondimenti si rimanda a questo articolo.

La partita Bologna – Juventus

La partita tra il Bologna e la Juve, disputata il 12 dicembre 2004, sarebbe stata alterata a monte, a partire dalle ammonizioni mirate comminate da De Santis ai rossoblù nella precedente sfida tra la Fiorentina e il Bologna del 5 dicembre 2004. L’interesse di Moggi sarebbe quindi stato quello relativo ai giocatori felsinei diffidati, la cui ammonizione avrebbe comportato l’automatica squalifica per la successiva gara contro la Juventus (i giocatori Petruzzi e Nastase). La vera partita oggetto di indagine è quindi Fiorentina – Bologna.

La principale fonte di prova è costituita dalla conversazione telefonica tra Moggi e Garufi del 3 dicembre 2004 (prog. 8790). Nel corso della conversazione Moggi risponde ad un’altra utenza, non sottoposta ad intercettazione, trasformando l’apparecchio telefonico con cui stava parlando in un microfono; nel seguente video si possono ascoltare le parole che il dg juventino rivolge ad un interlocutore sconosciuto (tale era nel 2006; in seguito a successivi accertamenti verrà poi identificato nell’arbitro Salvatore Racalbuto).

Nonostante questa sgradevole intercettazione ambientale, la CAF reputa che dal materiale probatorio acquisito agli atti non emerga, con sufficiente grado di certezza, la responsabilità del Moggi e del De Santis in ordine al compimento di atti integranti l’illecito sportivo loro contestato e aggiunge che dal contenuto delle frasi profferte dal Moggi appare piuttosto evidente che detto interlocutore sia un arbitro: “oh, la peggiore che ti poteva tocca’…”, dice infatti Moggi con evidente riferimento al sorteggio arbitrale appena avvenuto (sono le ore 12.46 del venerdì).

Forse rassicurato dal fatto che stava conversando su un’utenza ritenuta sicura – scrivono sempre i giudici di primo grado – Moggi formula chiaramente all’arbitro suo interlocutore le proprie richieste: “ma a me quello che mi serve è… è Fiorentina – Bologna… in modo particolare… apposta, il minimo… eh, eh… e poi mi serve… ehm… il Milan, di avanzare… nelle ammonizioni per fare le diffide, insomma!”.

Questa condotta di Moggi – sulla cui gravità dal punto di vista disciplinare non vi è ombra di dubbio – non è però di per sé sola sufficiente ad integrare gli estremi dell’illecito sportivo in quanto costituente solo il primo segmento di quella complessiva attività volta all’alterazione dello svolgimento o del risultato di una gara, ovvero al conseguimento di un vantaggio in classifica, non potendo apparire, se autonomamente apprezzata e considerata, idonea al conseguimento dello scopo. Occorre quindi dimostrare che anche il secondo segmento della condotta integrande gli estremi dell’illecito sportivo si sia realizzato, vale a dire che, in ipotesi, le richieste di Moggi siano (quanto meno) effettivamente pervenute a De Santis.

Per configurare l’art. 6 la CAF stabilisce quindi che il messaggio illecito deve almeno giungere all’arbitro o all’assistente (soggetti idonei ad alterare lo svolgimento di una partita). La condotta deve quindi aver superato sia la fase dell’ideazione che quella preparatoria ed essersi tradotta in qualcosa di apprezzabile, concreto ed efficiente per il conseguimento del fine auspicato. Una volta portata a conoscenza dell’arbitro, a prescindere dalla sua adesione all’illecito, la violazione dell’art. 6 del C.G.S. è – ad avviso della CAF – integrata.

Nel caso di specie la commissione esclude, pur nel dubbio (come detto, nel 2006 non si era ancora a conoscenza della rete svizzera nella sua interezza) che l’interlocutore di Moggi fosse lo stesso De Santis posto che, nella prima parte dell’ambientale, il dg Juve sembrerebbe riferirsi a una partita diversa da Fiorentina – Bologna.

arbitro-de-s
Massimo De Santis

La prova di avvenuto illecito non è nemmeno ottenibile per via deduttiva dalla circostanza che effettivamente De Santis ammonì due giocatori diffidati del Bologna, tenendo conto del fatto che, in base a quanto risulta dal rapporto dell’osservatore A.I.A. per detta gara, il direttore della stessa ha fatto corretto uso dei propri poteri sanzionatori, irrogando ammonizioni dovute: “dopo aver subito agito in prevenzione è poi intervenuto a comminare giusti provvedimenti d’ammonizione”, scrive infatti nel referto l’osservatore arbitrale.

In ogni caso la telefonata di rimbalzo, sopra richiamata, è stata ritenuta una gravissima violazione dell’art. 1 del C.G.S. da parte di Moggi mentre l’arbitro De Santis è stato completamente prosciolto dall’addebito.

INCOLPATI

DEFERIMENTO

CAF

CF

Moggi

art. 6 (prima p.)

art. 1

art. 1

De Santis

art. 6 (prima p.)

P

P

Juventus

resp. d, p

resp. d

resp. d

La valutazione giuridica compiuta in sede sportiva si discosta nettamente da quella che verrà invece fatta in sede penale: i giudici statali condanneranno, infatti, per i medesimi fatti per frode sportiva sia Moggi che De Santis il quale, a differenza del dirigente juventino, aveva addirittura rinunciato alla prescrizione nel corso del processo penale, vedendosi così confermata la condanna in via definitiva (articoli di approfondimento: link1, link2).

La partita Juventus – Udinese

La contestazione di aver violato i principi di lealtà, probità e correttezza rivolta a Moggi e Bergamo, relativa alla partita del 13 febbraio 2005 tra la Juventus e l’Udinese, riguarda l’ingerenza del dg della Juve nella fase della formazione delle griglie arbitrali e nella richiesta di assegnazione di specifici assistenti. Questa contestazione è stata ampiamente analizzata nel precedente articolo. La richiesta accusatoria è stata accolta e, come visto, la violazione dell’art. 1 del C.G.S. è stata considerata uno dei tasselli idonei e funzionali alla realizzazione dell’illecito sportivo tramite il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale. Anche questa condotta quindi, come quella relativa alla gara Juventus – Lazio, rimane assorbita nella più ampia e grave violazione dell’art. 6.

Si riporta brevemente la grigliata (prog. 123 del 9 febbraio 2005):

bergamo
Paolo Bergamo

Bergamo: Vediamo chi ha studiato meglio… chi metti in prima griglia di squadre? Di partite
Moggi: Aspetta, fammi pigliare il foglietto, perché io me la sono guardata oggi per bene, uhm… allora, io ho fatto: Inter – Roma…
Bergamo: Sì.
Moggi: Juventus – Udinese…
Bergamo: Sì.
Moggi: Reggina – Milan…
Bergamo: Sì.
Moggi: Fiorentina – Parma, che non può non essere non messa qui… e Siena – Messina.
Bergamo: Sì.
Moggi: Ho fatto di cinque, ma si può fare anche di quattro però, non è che… però Siena – Messina mi sembra una partita abbastanza importante, mi sembra, eh…
Bergamo: Sì, poi c’è anche Livorno – Sampdoria che all’andata c’è stato casino, comunque va beh, vai avanti, tanto questo cambia poco.
Moggi: Sono squadre che… sono due squadre, Livorno e Sampdoria, che in pratica sono un po’ più tranquille.
Bergamo: Uhm, insomma, mah, va beh, vai, tanto questo cambia poco, se ne può aggiungere una volendo, però arbitri per la prima fascia ne ho pochi, dimmi.
Moggi: Io ci ho messo Bertini…
Bergamo: Uhm…
Moggi: Paparesta che ritorna…
Bergamo: No, Paparesta non ritorna.
Moggi: Ritorna venerdì…
Bergamo: Ma sei sicuro?
Moggi: Sicuro!
Bergamo: Ma se mi ha detto Gigi che quest’impegno con l’UEFA lo tiene fuori fino al 12.
Moggi: E ti ha detto una ca… e il 12 quando è?
Bergamo: Sabato.
Moggi: No, no, lui ritorna venerdì sera. Bertini, Paparesta, Trefoloni, Racalbuto, ci avevo messo Tombolini, però Tombolini poi ha fatto casino con la Lazio, non lo so questo qui com’è, cioè ha fatto casino, ha dato un rigore…
Bergamo: Uhm…
Moggi: E questi qui erano gli arbitri che io avevo messo un questa griglia.
Bergamo: E Rodomonti al posto di Tombolini, no?
Moggi: O Rodomonti al posto di Tombolini va pure bene.
Bergamo: E allora s’era fatta uguale, come vedi.
Moggi: Io… io credo… che questa qui possa essere una griglia… una griglia…

INCOLPATI

DEFERIMENTO

CAF

CF

NOTE

Moggi

art. 1

art. 1 (ass.)

art. 1 (ass.)

art. 1 assorbito
nell’art. 6

Bergamo

art. 1

difetto di g.

Juventus

resp. d

resp. d

resp. d

In sede penale la contestazione di frode sportiva è stata ritenuta fondata da tutti i giudici, sia dell’ordinario che dell’abbreviato (processo penale: il capo Q). La condotta è quindi stata ritenuta più grave di quanto prospettato da Palazzi e dai giudici federali.

I fatti di Reggina – Juventus

Concludiamo con una breve analisi dell’ultima contestazione rivolta ai dirigenti juventini, riguardante la condotta tenuta al termine della partita disputata il 6 novembre 2004 al Granillo, terminata 2-1 per gli amaranto. Arbitro: Paparesta; assistenti: Copelli e Di Mauro.

L’incolpazione:

Moggi e Giraudo, di violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza di cui all’art. 1, comma 1, C.G.S. per avere tenuto, al termine della gara Reggina-Juventus del 6 novembre 2004, la condotta descritta nella parte motiva al punto nei confronti della terna arbitrale. Paparesta e Ingargiola, di violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza di cui all’art. 1, comma 1, C.G.S. per avere omesso la segnalazione della condotta sopra descritta tenuta da Moggi e Giraudo, come descritto nella parte motiva. Lanese, di violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza di cui all’art. 1, comma 1, C.G.S. per avere avallato e consigliato il suddetto comportamento omissivo posto in essere da Ingargiola come descritto nella parte motiva.

Dagli highlights si possono vedere le scelte arbitrali contestate da Moggi e Giraudo: un fallo di mano in area di un giocatore della Reggina, un gol annullato a Ibrahimovic e un altro gol annullato, dall’assistente Di Mauro, a Kapo al 95’.

Si legge, a pag. 96 della sentenza della CAF che dopo la partita Moggi, sceso nello spogliatoio della terna arbitrale, ha assunto un atteggiamento minaccioso, per tono e gestualità, nei confronti, tanto dell’assistente Copelli, quanto del collega Di Mauro e dell’arbitro Paparesta, mentre Giraudo si rivolgeva con fare irriguardoso verso quest’ultimo.

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Antonio Giraudo e Luciano Moggi

La circostanza trova conferma in alcune intercettazioni telefoniche. Si citano i prog. 907 e 948 tra Ingargiola (osservatore arbitrale) e Lanese (presidente AIA), nel corso dei quali l’osservatore riferisce i fatti a cui ha assistito: cumpa’, quello che ho visto io in vita mia non l’ho mai vista una cosa del genere, cioè entrano Moggi e Giraudo… Moggi lo minaccia col dito, col dito agli occhi… cumpa’, quello che fice… che fice cosa qua Moggi comunque nun… è venuto negli spogliatoi, con il dito puntato a gridare, lui e Giraudo, e a dirgli al guardalinee: tu sei scandaloso come è scandaloso il rigore che non hai dato… a Paparesta gli ha detto: con te non abbiamo fortuna, almeno tu sei quello di sempre… cioè a minacciarli la dentro… io gli ho detto a lui (Paparesta, ndr): ma tu di queste cose… dice: acqua in bocca, mi fa, acqua in bocca per tutti… ripeto a me nun me ne frega niente, io non ho visto e non ho sentito, sono cose vostre, ricevendo l’assenso di Lanese a non verbalizzare l’accaduto (telefonate complete a pag. 343 e pag. 346 dell’informativa di aprile 2005).

Ulteriore conferma del fatto, seppur amplificata dalla millanteria di Moggi sulla mai avvenuta chiusura nello spogliatoio (come da archiviazione della procura di Reggio Calabria dell’indagine sul reato di sequestro di persona), è data da una telefonata di Moggi con la moglie: ho chiuso l‘arbitro nello spogliatoio e mi sono portato le… le chiavi in aeroporto… (prog. 137) e da un’altra con il giornalista Tony Damascelli: so’ entrato… so’ entrato nello spogliatoio e li ho fatti nei tutti quanti! Poi li ho chiusi a chiave e volevo porta’ via le chiavi, me le hanno levate, sennò le portavo via… (prog. 140).

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Tullio Lanese

Infine nella conversazione tra Moggi e Lanese del 10 novembre 2004 (prog. 2575) il dg juventino scopre che il presidente dell’AIA fosse a conoscenza degli accadimenti (riferitigli da Ingargiola). Il presidente dell’AIA rassicura Moggi di aver istruito a dovere l’osservatore di non riferire nulla a nessuno: tu, gli ho detto, non c’eri e ti fai i cazzi tuoi eh… eh… eh… (ride), giusto? (testo integrale a pag. 240 dell’informativa di aprile).

Scrive, in definitiva la CAF (decisione pienamente confermata dalla Corte federale) che il comportamento di Moggi e di Giraudo costituisce indubbia violazione dell’obbligo di lealtà, correttezza e probità di cui all’art. 1, comma 1, C.G.S., risultando già di per sé censurabile il fatto che i dirigenti di una società si introducano al termine della gara negli spogliatoi degli ufficiali di gara; nel caso di specie, la violazione è ovviamente aggravata dal comportamento minaccioso ed oltraggioso nei confronti degli ufficiali stessi, che i dirigenti stessi hanno tenuto.

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L’arbitro Gianluca Paparesta

In modo del tutto analogo, considerata la funzione da lui ricoperta, anche Paparesta è stato sanzionato per aver violato l’art. 1 per non aver riferito negli atti ufficiali di gara degli accadimenti che lo hanno riguardato. Anche l’osservatore AIA Ingargiola è incorso in responsabilità disciplinare perché avendo comunque avuto percezione della gravità di fatti… ed essendosi anche reso conto della necessità di informare gli organismi federali, ha poi accolto l’invito ad astenersi dal farlo formulatogli da Lanese, il quale viene, ovviamente, ritenuto responsabile dell’addebito, aggravato dal ruolo istituzionale ricoperto: il suo comportamento omissivo appare alla CAF univocamente finalizzato ad assicurare a Moggi impunità per quanto fatto.

Secondo la Corte federale, giudice di appello nel procedimento sportivo, la ricostruzione della CAF è precisa e incontestabile: i dirigenti hanno, infatti, violato gli spazi riservati alla direzione tecnica della gara e posto in essere un comportamento lesivo del loro onore e della loro dignità; l’arbitro Paparesta ha, in modo certo, tollerato l’incresciosa situazione ed omesso di denunciarla, anche a tutela del prestigio della funzione, oltre che individuale; il presidente Lanese ha tradito il proprio compito istituzionale di tutela della categoria ed il proprio dovere di ligia osservanza delle norme federali e di settore.

Per tutte le violazione dell’art. 1 di Moggi è stata dichiarata responsabile la società Juventus ai sensi dell’art. 2 c. 4.

INCOLPATI

DEFERIMENTO

CAF

CF

ARBITRATO

Moggi

art. 1

art. 1

art. 1

Giraudo

art. 1

art. 1

art. 1

Juventus

resp. d

resp. d

resp. d

Paparesta

art. 1

art. 1

art. 1

Ingargiola

art. 1

art. 1

Lanese

art. 1

art. 1

art. 1

art. 1

Infine, non viene citata nelle sentenze federali ma, anche in questo caso, c’è di mezzo un’ambientale. In seguito alla partita Reggina – Juventus, Paparesta chiama Moggi usando la scheda svizzera del padre Romeo per chiarire gli screzi post gara, ricevendo però il seguente trattamento da parte di Moggi.

Dal punto di vista penale, come si è già accennato, la condotta di Moggi ha comportato, nell’aprile del 2007, l’apertura di un’indagine per sequestro di persona presso la procura di Reggio Calabria, caso archiviato perché il fatto non sussiste.

Ma gli stessi fatti sono stati affrontati e riportati nelle sentenze del processo penale di Napoli. Nella sentenza di primo grado, scritta dalla dott. Casoria, tale condotta minacciosa e oltraggiosa è stata valutata come una delle manifestazioni dell’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva capeggiata da Moggi.

29 pensieri riguardo “L’illecito sportivo della Juventus (2)

  1. A prescindere dai vari capi di imputazione di cui si è abbondantemente parlato resta da aggiungere che:
    1) Mancano fra i capi di imputazione in sede sportiva quelli che poi sono state le condanne in sede penale per Moggi e per Racalbuto ossia Cagliari Juve e Roma Juve;
    2) Non credo che ne abbiamo mai parlato e per questo ne parlo ora: sono disarmanti le telefonate di Lanese dopo la partita Reggina Juve;
    3) Per questa partita e per altri motivi, Paparestra, secondo certi juventidioti, è diventato un arbitro “vicinissimo al MIlan, non dimentichiamolo” (cit.), un arbitro che ti vuol far vincere una partita non ti mette in 10.

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  2. La partita Roma – Juve mi sembra fosse citata nella relazione di Borrelli ma poi non è stata sviluppata da Palazzi perché non si avevano sufficienti elementi. Come sai nel 2006 si conoscevano solo le schede segrete di Moggi, Bergamo e Pairetto e non quelle degli arbitri.

    Comunque i processi sportivi e penali sono proprio stati strutturati in modo diverso. Quando nel 2008 si svolge il processo sportivo sulle SIM, non ci sono contestazioni di illecito ma solo di art. 1 nei confronti di chi le possedeva. Nel penale hanno preso tutti gli elementi, sia quelli del procedimento sportivo del 2006 che quelli del 2008, e hanno quindi potuto strutturate l’accusa in modo più completo e dettagliato. Nei giudizi sportivi invece non si è potuto considerare i fatti nella loro integrità. Comunque non solo Cagliari – Juve e Roma – Juve mancano, anche Bologna – Juve con Moggi prescritto e Pieri assolto. Resta il fatto che ci sono davvero tante discrepanze tra i due processi.

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  3. La condotta di Lanese è vergognosa, considerato il ruolo istituzionale ricoperto. Così come sono vergognose le telefonate di Mazzini. Direi che la sanzione sportiva a Lanese a un anno di inibizione (considerate anche le cene con Moggi e Giraudo e gli sconti FIAT) sia corretta mentre dal punto di vista penale non saprei dire se aveva ragione De Gregorio a condannarlo per il 416 o Stanziola ad assolverlo in appello. Se riconosci l’esistenza dell’associazione puoi anche considerare la sua condotta omissiva come finalizzata alla protezione della stessa, ma è un discorso complicato e se Stanziola lo ha assolto avrà avuto dei motivi validi, non ho mai approfondito bene questo aspetto e ora la sua motivazione mi sfugge.

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  4. Lanese è schifosamente colpevole di associazione per delinquere, il suo comportamento post Reggina Juventus è disgustoso. Come hai detto tu “Se riconosci l’esistenza dell’associazione puoi anche considerare la sua condotta omissiva come finalizzata alla protezione della stessa”. Purtroppo è stato assolto perché nelle riunioni che ha avuto con Giraudo, Moggi, Mazzini, Bergamo e Pairetto non si sa cosa si siano detti e l’unica condotta che nella sentenza Stanziola viene considerata “deprecabile” ma non penalmente rilevante è appunto quella post Reggina Juventus. Purtroppo tante cose “non si sa cosa si siano detti”, sono i limiti di questa indagine e molti se la sono cavata come il Marchese del grillo https://youtu.be/Dclfv63lYTA

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  5. Moggi si incazza con Paparesta per non aver avvantagiato la juve
    Paparesta associato
    Strana conclusione
    Poi non si capisce bene cosa ci guadagna la juve come squadra sul fatto che Moggi non sia stato deferito
    Per il suo attegiamento agressivo contro Paparesta
    Fatta una bella shekerata del tutto ecco aparire una fantomatica associazione
    Francamente si fa fatica a capire
    Ci sono intercettazione dove Moggi domanda a Lanese o altri di intercedere a suo favore?
    Non credo
    Leccaculismô, si associazione no

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  6. @Paolobxl

    Come dice Rug, Paparesta non è associato e, nell’indagine penale, è stato archiviato dalla stessa accusa.

    Secondo le sentenze penali comunque la posizione di Moggi e Giraudo sarebbe stata indebolita nell’ambiente in caso di procedimento disciplinare per il caso Paparesta.

    Comunque tornando a Lanese, il giudice di appello lo assolve dal reato associativo perché non è stato raggiunto serio convincimento che abbia dato un contributo effettivo all’associazione; era solo a conoscenza del potere di Moggi in ambito federale e infatti consiglia a Paparesta padre di rivolgersi a lui per diventare designatore mentre la sua omertà nel caso Paparesta – condotta che viene ribadito essere eticamente e deontologicamente scorretta – viene anche giudicata in tal senso.

    Inoltre il presidente dell’AIA non aveva il potere di nominare gli organi tecnici (cioè i designatori) ma aveva compiti di carattere amministrativo e politico, e in questo senso si spiegano le cene con Moggi e Giraudo (e altri dirigenti) in quell’anno: c’erano infatti le elezioni in FIGC e Lega.

    Infine quindi non si capisce quale contributo apprezzabile abbia dato al sodalizio e anche quale interesse avrebbe avuto nel farne parte.

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  7. Qui comunque il recap di ju29ro sulle testimonianze al processo penale dei due guardalinee Di Mauro e Copelli: http://www.ju29ro.com/dossier/cantanapoli-il-processo/1290-reggina-juventus-reloaded

    Potrebbe anche essere che Ingargiola (ha testimoniato?) avesse esagerato le parole al telefono con Lanese, e che quindi in realtà ci sia stata un eccesso di concitazione da parte di Moggi e Giraudo senza scadere nelle minacce e nelle intimidazioni.

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  8. bastava sentire la telefonata tra Pairetto e Desantis dopo quella partita per disintegrare sia l’associazione (che non ha mai retto una sola volta quando l’abbiamo presa in considerazione ma che continua a comparire nei commenti) sia il fatto che quell’episodio fosse una roba mai vista prima. Quando bertini riferisce a Bergamo del 4 -4-4 è venuto a saperlo qualcuno? non mi pare e la cosa non era meno grave del dito puntato al naso dell’arbitro per il semplice fatto che il primo episodio precede la partita, il secondo la segue, che è una differenza abissale e sottolineo aabbiissaallee. La verità è che l’ambiente era omertoso e che tutti cercavano di pestare meno piedi possibili come fa anche lanese. Giusto punirlo, anzi io avrei avuto la mano più pesante ma dagli dell’associato non ha nessun appiglio con i fatti noti, a meno di considerare gli associati come “soci” non consapevoli di far parte dell’associazione che mi pare una forzatura bella e buona. Che Moggi fosse arrogante non c’era bisogno di sentenze per capirlo così come non servono sentenze per sapere che di verginelle nell’ambiente non ce ne erano. (la juve doveva essere sanzionata per averlo ingaggiato più che per quel che ha combinato)
    ps immagino che paparesta sia stato rovinato dopo quell’episodio.
    ps2 Manca roma Juventus? quello in cui Racalbuto se la fa sotto quando viene a sapere di aver dato un goal in fuorigioco alla juve?

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  9. Su Racalbuto sono d’accordo con te. Il quadro indiziario a suo carico per Roma – Juve viene indebolito dalle sue telefonate a discolpa dopo la partita. Così come Pieri per Bologna – Juve, sarebbe dovuto essere assolto pure lui.

    Sull’associazione sono sempre stato cauto nel dire qualcosa perché è un reato oggettivamente molto più complesso di una frode sportiva. Resta molto ambiguo questo uso delle schede segrete che, quantomeno, sono rappresentative di lobbing.

    Per completezza riporto il passo della Casoria, a pag. 428, sulla questione Paparesta, utilizzata per conferire a Moggi la qualifica di capo dell’associazione: “Pur se è risultato non vero quello che lo spavaldo Moggi andava dichiarando in giro, e per telefono, cioè di aver chiuso l’arbitro Paparesta nello spogliatoio alla fine della partita Reggina-Juventus … nondimeno va valutata la reazione di Paparesta a quella che era pur sempre stata una protesta fuori misura del Moggi per gli errori dell’arbitro, di non inserimento cioè del comportamento furioso nel referto arbitrale, reazione che, ad avviso del collegio, va quantomeno interpretata come un effetto del timore reverenziale nei confronti della persona, pur se il Paparesta nel dibattimento non ha confermato quanto dichiarato in sede di indagini, cioè di essere incorso in omissione per paura che ne sarebbe derivata una consistente compromissione delle sue aspettative di carriera, e si è trincerato dietro la giustificazione più decorosa, di averlo cioè fatto per non acuire ulteriori tensioni“.

    La telefonata tra Pairetto e De Santis non l’ho mai ascoltata, cosa dicono?

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  10. Ho appena letto i due articoli con i relativi commenti….la cosa che mi lascia basito e’ leggere che le sentenze sportive sono corrette e lineari….mah……un processo fatto in fretta e furia senza la possibilita’ concreta degli imputati di difendersi,con prove parziali e con giudici che tengono conto del “sentimento popolare”…….che poi Moggi abbia fatto molti errori credo sia fuori di dubbo…..la radiazione di Giraudo ha dell’incredibile…..come la retrocessione della Juve con penalizzazione………

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  11. Ok Paparesta non associato ma usato per provare un associazione
    Paparesta non ritiene il fatto grave e non ha voglia di inimicarsi Moggi
    Per ragioni sue
    Questo comportamento che io trovo normale perchë tutti erano al corrente che qualsiasi cosa riguardasse la Juve si sarebbe scatenanto un mare di polemiche delle quali tutti avevano paura
    Era in corso una cmpagna mediatica senza precedenti
    Anche Moģgi se ne era accorto
    (Che traparentesi ancora oggi riscoppia regolarmente sempre quando si tratta di juve )
    Infatti si e trasormata in accuse e condanne
    Tutto er visto come dolo la juve non poteva permettersi errori sia contro che pro
    Per la juve solo la perfezione aveva il potere di disinnescare le polemiche
    Quando una partita era tirata e con un risultato minimo di scarto
    Scoppiava la caccia al arbitro e alla truffa
    In poche parole era condanna a vincere sempre 3 o 4 a 0 per avere la pace
    INFATTI E ASSURDO CHE SI PARLI SOLO DI MOĢGI E DELLA SUA ARROGANZA
    Tutti quelli che via i media ne dicevano di cotte e di crude contro un eventuale errore del arbitro
    Non sono neanche presi in considerazione cosa normalissima se si attaca un arbitro sia prima che dopo una partita riguardante la Juve

    Quando Leggo LA Casoria si nota subito che änche a lei era stato lavato per bene il Cervello
    Ma alla fine Lei qualche frecciata al riguardo le ha lanciate
    Quando mai si condanna qualc uno perchë arrogante e presuntuoso ed anche un po antipatico
    Anzi arriva anche a dire che c erano processi ben piû importanti da fare
    Che correre solo dietro i misfatti di Moggi

    ßuccede ancora Oggi la juve sta sempre zitta non interviene quasi mai
    E quelle poche volte che lo fa apriti cielo settimmane di programmi articoli contro articoli
    Ne sparano senza ritegno
    Ingrandiscono ogni micro errore soppesano ogni parola

    BENE QUESTO SI CHE SI CHIAMA CONDIZIONARE UN ARBITRO
    Fargli perdere la serenitâ ed imparzialitâ
    Succedeva a quei tempi e succede ancora Oggi

    Quando un arbitro scendeva o scene in campo per una partita di cartello della juve sa gia
    Il massacro che lo attende in caso di errore pro
    Potevano e possono permettersi solo errori contro tanto quesri non contano non li vede mai nessuno e non ne parla mai nessuno

    VI RISULTANO POLEMICHE O ARTICOLI O PROGRAMMI
    CON MOVIOLa
    E CONTRO MOVIOLE SUGLI ERRORI CONTRO DI PAPARESTA

    No la cosa sola che si ricorda e la sfuriata di Moggi
    Manco incazzarsi dopo una sconfitta gli ë stato concesso
    Asurdamente ë stato condannato
    Per un incazzatura dopo una sconfitta

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  12. Le sentenze sportive secondo me sono criticabili sotto due aspetti, oltre all’ovvio fatto che fossero coinvolte poche società, e cioè la gravità delle sanzioni irrogate (soprattutto a Giraudo, ma anche a Moggi e Juventus) e la configurabilità dell’illecito sportivo finalizzato al mero vantaggio in classifica senza prova di interventi su partite.

    Nonostante la fretta e furia e quindi l’esiguo tempo concesso alle difese (ma ricordiamo anche che nei procedimenti disciplinari non ci sono le stesse garanzie che ci sono in un processo penale) l’analisi dei fatti è stata molto più corretta di quella contenuta nelle varie sentenze ordinarie. Nelle sentenze penali i giudici hanno visto frodi ovunque, in quelle sportive invece – essendoci anche il paracadute dell’art. 1 ed essendo un procedimento disciplinare dedicato – la valutazione della frode sportiva è stata più adeguata.

    Comunque direi che ormai sia chiaro per cosa è stata condannata la Juve, con Moggi:
    • condizionamento del settore arbitrale (in esso assorbite le griglie di Juve – Udinese e Juve – Lazio);
    • la vicenda Paparesta;
    • la condotta sleale di Moggi che chiede/spera in ammonizioni mirate per Fiorentina – Bologna.

    Quindi, non è vero che la Juve è andata in B perché aveva contatti esclusivi coi desigantori (semmai preferenziali), non è vero che la sentenza sportiva parla di sorteggi truccati, non è vero che la sentenza sportiva condanna per le ammonizioni mirate e non c’è scritto da nessuna parte che Paparesta sia stato sequestrato.

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  13. scusate sapete che sono un po’ duro di comprendonio

    1) sulla volontà popolare se non sbaglio lo ha ammesso Sandulli o un altro giudice non ricordo bene

    2)”” Comunque direi che ormai sia chiaro per cosa è stata condannata la Juve, con Moggi:
    • condizionamento del settore arbitrale (in esso assorbite le griglie di Juve – Udinese e Juve – Lazio);””
    sono cosi’ condizionati che ai riscontri fanno sempre il contrario dei desiderata di Moggi

    • la vicenda Paparesta;
    quindi Moggi é colpevole per essersi incazzato per la sconfitta ed averlo esternato a Paparesta,
    il quale omette di farne rapporto e Lanese senza che Moggi chiedesse niente ne fa una cosa personale,
    per quale motivo lo fa non riguarda Moggi visto che non risulta che lo avesse chiesto,
    di piu’ in quel momento non si sapeva

    quindi ho difficoltà a capire per quale motivo Moggi sia condannato
    per non essere stato squalificato o punito con un paio di giorni di sospensione ??
    e che c’entra lui?

    • la condotta sleale di Moggi che chiede/spera in ammonizioni mirate per Fiorentina – Bologna
    qui entro in confusione con Napoli
    se non sbaglio a Napoli la teoria delle ammonizioni mirate é stata sconfessata o sbaglio??

    http://www.ju29ro.com/archivi/articoli/farsopoli/1-farsopoli/26-accuse-juve-le-ammonizioni-a-richiesta.html

    aggiungo anche:fonte archivio di Giulamanidallajuve
    Inoltre c’è un dato importante da considerare, che spezza una lancia in favore di M e della sua abitudine fraudolenta a congegnare con Bergamo il sistema delle ammonizioni mirate. L’ex DG della Juventus è protagonista di un’interessante e se vogliamo divertente intercettazione con il giornalista Tony Damascelli, nel corso della quale si mette a nudo una realtà nuova: non sapeva nemmeno chi fossero i giocatori diffidati, almeno di questa partita e di certo non si rallegrava di queste ammonizioni preventive.

    Damascelli: Oh, comunque De Santis ha fatto il delitto perfetto, eh?
    Moggi: Che ha fatto?
    Damascelli: Eh, c’abbiamo i tre gio… i tre difensori del Bologna fuori, squalificati tutti e tre!
    Moggi: … ma… perché, chi c’avevano loro diffidato?
    Damascelli: Tutti e tre! Ehm, come si chiama: Petruzzi, Nastase e Gamberini.
    Moggi: Uhhh!
    Damascelli: Non male, no?
    Moggi: Eh, aho… meno male, che ti devo di’?

    dulcis in fundo una testimaonianza di un diretto interessato alle ammonizioni preventive di cui stiamo parlando che sconfessa completamente la teoria del complottto Moggiano

    https://www.tuttojuve.com/calciopoli/fabio-petruzzi-ammonizioni-preventive-la-mia-fu-giusta-e-ricordo-un-inter-roma-in-cui-68968

    Che volete che vi dica che il sentimento popolare nn c’entra?
    c’entra c’entra eccome se c’entra

    ultima cosa e poi chiudo
    mi si arrizano i peli quando dite
    che la giustizia sportiva funziona differentemente da quella ordinaria
    un mero sopspetto basta e avanza ed é a l’accustao di provare il contrario
    e non bastando non si da alle difese il tempo di preparare la difesa e per rendergli il lavoro piu’ semplice si toglie un grado di giudizio
    be certo parliamo di circoli di bocce o calcio del oratorio
    i posti di lavoro, gli investimenti ,il danno di immagine , in questo settore valgono meno di zero
    vale solo il sentimento popolare

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  14. Nulla di che tra Pairetto e Desantis. Il secondo però non descrive la sfuriata di Moggi come l’apocalisse e non si capisce perché dovrebbe essere meno credibile il suo racconto di quello di altri.
    pairetto dal canto suo non dice nulla da associato (Bergamo avevamo già visto che è associato come io sono dwayne johnson) nulla del tipo “«È una cosa che rimane tra me e te, arrivare lassù lo sai quanto sia faticoso, e ritornare giù sarebbe per te proprio stupido. Fà la persona intelligente se ti ricapita pensa a chi ti può fare più più danni tra juve e reggina.
    Cosa che non sarebbe prova certa di associazione ma che farebbe sorgere dubbi….nula di nulla. Altro associato poco impegnato per la causa.
    Le schede estere sono cosa molto grave. Mi sta bene anche la mano pesante su Moggi ma l’associazione è priva di riscontri nei fatti. Moggi faceva probabilmente su più vasta scala quel che Facchetti ha fatto con Bertini (in modo un po’ goffo).
    @rug
    Ci mancherebbe una sentenza con scritto nero su bianco una condanna basata sul sentimento popolare. La pressione però era fortissima. Se ai tempi dei passaporti tarocchi e di furbate contabili ci fosse stata la stessa pressione popolar/mediatica ne avremmo viste delle belle. Meno “amorevoli rimproveri” e molte più legnate sui denti a tutti i coinvolti.

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  15. Sbloccato il commento di Paolo.
    Approfitto per dire che mi dispiace che Rug voglia sempre negare il ruolo evidentissimo del cosiddetto “sentimento popolare” (che poi non è nemmeno solo sentimento popolare, intervennero in maniera molto dura e pesante anche ministri del governo come Di Pietro, diciamo che era un clima generale nel paese a cominciare dalle più alte sfere) nei fatti dell’estate 2006. A partire dal 10 maggio 2006 circa c’è una campagna di stampa potentissima su Gazzetta, Repubblica, l’Espresso e gli altri via di seguito, una campagna di stampa di un’estensione e di una potenza di fuoco tale che io come parallelo mi sento di citare il caso Berlusconi-escort, e pochi altri casi nell’Italia contemporanea. Quella campagna di stampa ha annichilito qualsiasi possibilità di resistenza e difesa da parte della Juventus, e ha permesso che si potesse arrivare a sentenze obiettivamente enormi, che non sarebbero state possibili senza questo lavoro molto intenso condotto sull’opinione pubblica a cominciare da diverse settimane prima che comincino i processi veri e propri.
    Basti pensare per contrasto a quando nel 2008 viene fatto un processo sportivo bis sulle schede svizzere, che sono probabilmente una cosa più grave di quelle cose che erano state esaminate nel 2006; ma nel 2008 di questo processo non si parla sui giornali, della cosa ormai non interessa più niente a nessuno, e si arriva a decisioni molto più miti da parte della GS.

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  16. Che ci sia stata una campagna stampa tutta contro la Juve non lo nego e ci mancherebbe anche se c’erano pure voci contrarie che però erano coperte da bordate di fischi (vedi Mughini), ricordo anche trasmissioni in cui si citavano testi di intercettazioni poi in realtà mai esistite e sto parlando della RAI non di teledovemorìcristo, ciò che voglio dire è che nelle motivazioni delle sentenze sportive non si parla da nessuna parte di “Sentimento popolare” che comunque c’è sempre nei grandi scandali e nelle vicende di cronaca nera che appassionano tutti, resta il fatto che voglio sperare che non incida più di tanto, voglio solo ricordare che, sentimento popolare o no, Amanda Knox e Raffaele Sollecito, giusto o sbagliato, sono stati assolti, sebbene il popolo chiedesse la forca per loro

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  17. Alla fine il fattore preponderante credo sia stata la scelta difensiva di Zaccone, verosimilmente suggerita dalla proprietà o da qualcuno ad essa vicino. Basti vedere le sue dichiarazioni, sia in aula che fuori. Tipo prima di un’udienza davanti alla Corte federale i giornalisti gli chiesero se pensava di riuscire ad ottenere la A, dopo la pesante condanna della CAF, con la risposta: “vediamo, non esageriamo, ci sono buoni margini per ridurre i punti di penalizzazione”. Se la Juve si fosse difesa in modo più adeguato, non essendoci un chiaro illecito sportivo, a mio avviso sarebbe riuscita a far derubricare le accuse in art. 1 e così rimanere in Serie A (con una forte penalizzazione). Comunque il modo in cui è stato fatto fuori Giraudo è troppo strano.

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  18. Ho già espresso la mia opinione in diversi articoli sulla scelta difensiva della Juve sia in sede sportiva che penale essendo correlate e entrambe in linea con quanto suggerito dalla legge 231/2001, non credo che sia il caso di tornarci

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  19. Si sono d accordo con Felix
    Zaccone ha fatto un lavoro certosino su mandato :
    non perdere l’occasione
    buttami fuori quei due che tentano la scalata della juve a nome degli Angeli

    Ma la cosa che mi ha fatto riflettere sul calcio del epoca é stato l’ intervista sul Principe Saudita
    Ministro dello sport del Arabia Saudita
    riporto solo alcuni concetti
    Innamorato del calcio Italiano ritenendoci uno dei Paesi fondatori e promotori di questo sport
    dove per anni ne siamo stati l’espressione migliorre parlando di Moratti , Berlusconi , la Juve e Maradona
    l articolo parla anche di altre cose come ad esempio gli assurdi transfer di oggi

    ma allora quel calcio tanto vituperato in Italia e che era per gli italiani un calcio marcio solo quando la juve vinceva
    che a quel tempo manco vinceva cosi’ tanto, perdeva piu finali di champion che vincere scudetti ,
    non era forse e dico forse cosi’ marcio come si voleva far credere con Calciopoli
    ed il principe dice che si é fermato con lo scoppio di Calciopoli
    perdendo anche mecenati come Moratti e Berlusconi fermati non da Calciopoli ma dal non sapersi gestire economicamente non per colpa di Moggi o Giraudo

    Si é voluto vedere il male e distruggere quanto di buono c era,
    fuori il calcio Italiano del epoca era rispettato e ben visto ma stranamente in Italia era tutto marcio tutto da rifare , amministrando una giustizia molto sommaria e mirata al eliminazione della juve e Moggi
    mai come oggi le Famose parole della Casoria risuonano come una premonizione
    quando disse ai grandissimi geni Auricchio e Narducci coadiuvati dai media
    “correre dietro solo ai misfatti di Moggi e la juve (parola piu’ parola meno )
    piu’ che un indagine e processi é sembrata una crociata
    forse il vero scandalo Calciopoli é questo

    e piano piano se ne stando rendendo conto anche i fautori del danno fatto

    Scusate il filosofare

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  20. Si
    parla di processo sportivo. Se la piazza chiede la b e sei indeciso gliela dai o comunque aumentano molto le probabilità che ciò accada. Se devi decidere tra ergastolo e assoluzione e non sei sicuro la decisione diventa più complicata. Se mandi in b la Juve puoi pure vantartene, se mandi all’ergastolo un innocente devi conviverci per il resto della vita con quella decisione. Poi nel caso citato uno l’hanno condannato. Se non ci fosse stato Guede non so come andava a finire a parità di indizi. La piazza qui voleva la forca ma oltreoceano le cose erano ben diverse e non son certo che questo non abbia pesato sulla sentenza. Cernis qualche dubbio me lo ripropone, sarò malfidente io

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  21. @Rug
    hai ragione ma questo non giustifica quanto fatto dai fautori della legge e da come si é usata la legge,
    che questo si é un bene da proteggere e non da usare per vantaggi personali

    @Felix per la semplioce ragione che Galliani detiene ancora oggi segreti di cui Berlusconi non puo’ permettersi
    che siano resi publici
    come si suol dire lo teneva per i c……i

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