Il caso Suarez spiegato da noi

 

Luis Suarez e l'esame "farsa", come è nata l'inchiesta e quali sono le  risposte che cercano i pm di Perugia - Il Fatto Quotidiano

  Basta aggirarsi tra le pagine di questo blog per notare come il caso Calciopoli sia stato non solo lo spunto iniziale  per la sua nascita, ma anche il suo argomento prediletto. Del resto, sono ormai passati quindici anni da quei fatti, la memoria scarseggia, faccio l’insegnante e in classe mi ritrovo studenti che sono nati dopo il 2006, e insomma la questione sembra ormai avviata a perdersi nell’oblio. Ormai, dopo i nove scudetti consecutivi della Juventus, e anche se ormai quel ciclo si è interrotto, il tema è semmai un altro: una “nuova Calciopoli” è sempre più il sogno proibito, il sacro Graal di molte tifoserie e redazioni giornalistiche, e così assistiamo periodicamente allo scoppio di nuovi casi apparentemente destinati a diventarlo. Non ci sembra perciò inopportuno né incoerente occuparcene.

   Per provare a capire un po’ meglio il “caso Suarez”, esploso a settembre 2020 dopo l’ormai celeberrimo “esame di italiano”, è necessario, preliminarmente, uno “spiegone” su come funzionano le leggi sulla cittadinanza in Italia; il percorso è lungo; se vi va, seguiteci.

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Il “gasperinismo” dilagante

E’ ormai un morbo diffuso, tutti ne parlano e pochi lo conoscono; tutti lo elogiano, molti cercano di copiarlo, pochi lo studiano. E tutti ne sopportiamo i panegirici televisivi ad opera di seconde e prime voci iper entusiaste come stessero vedendo la nascita dei Beatles. E’ l’elogio sperticato del “gasperinismo”, ovvero l’esagerata benevolenza con cui vengono presentati la mentalità e il modo di giocare della squadra di GianPiero Gasperini, oltre a vari emuli più o meno fortunati.

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Il mistero di Pirlo allenatore: rileggendo “Penso quindi gioco”

pirloLa sorprendente notizia dell’ingaggio di Andrea Pirlo, debuttante assoluto, come allenatore della Juventus 2020-2021 mi ha spinto a riprendere in mano la sua autobiografia, pubblicata quando ancora era impegnato negli ultimi anni della carriera da calciatore, nel 2013, con l’aiuto del giornalista di Sky Alessandro Alciato. E che volete; non era mai capitato, nella storia recente, di doversi confrontare con un allenatore il cui pensiero è del tutto sconosciuto, tanto da costringere la stampa a cercare in una diretta video su Instagram con Fabio Cannavaro, in cui più che altro Pirlo cazzeggia allegramente, qualche illuminazione sulle sue idee di gioco. Si sfrutta quello che si ha sottomano. Penso quindi gioco l’avevo letto durante quell’estate di ormai sette anni fa in cui uscì, e mi aveva colpito per la spregiudicatezza e la franchezza con cui Pirlo parla di sé, dei suoi compagni, delle squadre in cui ha militato, degli avversari. Continua a leggere “Il mistero di Pirlo allenatore: rileggendo “Penso quindi gioco””

Non mi basta più

sarriNon mi basta più, non mi basta più. Ne voglio ancora, ancora, non mi basta più.

Baby K, Non mi basta più

Elenco delle persone o cose che non sono riuscite a fermare la serie di scudetti consecutivi della Juventus, e nemmeno l’astinenza dalle vittorie in Champions:

Maurizio Sarri Continua a leggere “Non mi basta più”

Sparare sulla Juve di Moggi: il “caso” Pineda

Nei giorni scorsi si è discusso – sarebbe esagerato dire molto, diciamo “un po’” ( se ne è parlato comunque pure sul Corriere della Sera) –  di alcune dichiarazioni sul campionato 2001-2002 rilasciate da Mauricio Pineda.

Non vi ricordate di chi si tratta? Ci pensiamo noi.

pinedaMauricio Pineda, argentino, terzino sinistro classe 1975, una decina di presenze in Nazionale compresi 123 minuti complessivi ai Mondiali di Francia ’98 conditi da un gol alla Croazia, ha avuto anche un’esperienza in Italia: acquistato dall’Udinese a gennaio ’98 dal Boca Juniors, oltre che con i bianconeri friulani ha giocato in prestito con il Maiorca, il Napoli e il Cagliari, e ha fatto in tempo a collezionare complessivamente 57 presenze in A spalmate su 5 campionati tra il 1998 e il 2002 (35 con l’Udinese e 22 col Napoli).

La stagione 2001-2002, quella dello scudetto vinto dalla Juventus in rimonta sull’Inter di Cuper, è stata la sua ultima stagione in A. L’anno successivo infatti l’Udinese lo presta al Cagliari, che gioca in B, mentre a partire dalla stagione 2003-2004 Pineda torna in Argentina, per ritirarsi prematuramente all’età di 29 anni.

Ma vediamo un po’ cosa ha detto Pineda al quotidiano argentino La nación, lo scorso 11 luglio, intervistato da Fernando Vergara (è possibile leggere l’intervista completa a questo link). Riporto in lingua originale la risposta “incriminata”: Continua a leggere “Sparare sulla Juve di Moggi: il “caso” Pineda”

The English Game: alle origini del calcio moderno

english game
Foto di gruppo dei protagonisti della serie, dal sito ufficiale netflix.com; al centro Fergus Suter e Arthur Kinnaird

A partire dallo scorso 20 marzo 2020 è disponibile sulla piattaforma Netflix la miniserie in 6 puntate The English Game: un viaggio nell’Inghilterra di fine Ottocento per rivivere alcuni momenti significativi del percorso che ha portato il calcio a trasformarsi, da gioco aristocratico e amatoriale riservato agli ex studenti delle scuole più prestigiose, nello sport più ricco e popolare in gran parte del mondo.

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90 minuti + recupero con Paolo Bergamo – 2° parte – Malato di calcio

Di seguito la seconda parte dell’intervista realizzata lo scorso 13 dicembre 2019 presso la casa livornese dell’ex arbitro di serie A e designatore arbitrale Paolo Bergamo. È possibile leggere la prima parte qui.

Era amico di Facchetti così come di Moggi?

Lo stesso rapporto che avevo con Moggi l’avevo anche con Facchetti: lei pensi, l’ho conosciuto che avrò avuto circa vent’anni, era amico intimo di Armando Picchi [livornese come Bergamo, capitano dell’Inter di Facchetti dal 1962 al 1967], poi l’ho trovato come giocatore quando ho arbitrato, ed infine come dirigente. Avevamo proprio una confidenza amicale, quando l’Inter venne a giocare a Livorno, quando il Livorno era in serie A, l’ho chiamato e l’ho invitato a cena. Sono andato a prenderlo all’aeroporto ed abbiamo passato insieme la serata. Per me era la stessa cosa, qualcuno potrebbe dire che il designatore non doveva avere queste amicizie, ma io non mi sono mai fatto questi problemi perché gli incarichi che ho avuto me li sono tutti guadagnati in maniera onesta, tanto che sono stato chiamato alla UEFA e poi alla FIFA a preparare la selezione degli arbitri europei che sarebbero andati ai mondiali. Continua a leggere “90 minuti + recupero con Paolo Bergamo – 2° parte – Malato di calcio”

90 minuti + recupero con Paolo Bergamo – 1° parte – Niente da nascondere

Livorno – 13 dicembre 2019

Mentre la pioggia insiste sul parabrezza della mia auto io sto ripassando mentalmente gli argomenti che voglio affrontare con Paolo Bergamo. La radio è accesa ma solo per compagnia. La strada la conosco a menadito, la faccio tutti gli anni più volte per andare al mare, poco a sud di Livorno. Sono immerso nei miei pensieri quando squilla il telefono; è proprio Bergamo che mi avvisa che su Livorno si sta scatenando una tempesta d’acqua e mi chiede se sono già in viaggio. Lo rassicuro e chiudo la telefonata con nonchalance ma non nascondo una certa emozione a sentire la sua voce, fin qui i contatti erano stati esclusivamente via email. Continua a leggere “90 minuti + recupero con Paolo Bergamo – 1° parte – Niente da nascondere”

Le dieci partite più importanti del decennio (secondo me)

Quello tra il 1 gennaio 2010 e l’imminente 31 dicembre 2019 è stato un decennio di calcio difficile da dimenticare. Dopo l’abisso e la caduta, la mia squadra ha conosciuto il ritorno, la resurrezione e il trionfo. Manca il coronamento finale, il cui inseguimento ci dà la ragione per continuare a seguire con interesse e trepidazione anche il prossimo decennio, per quanto a dare fiducia sia più la statistica (prima o poi, per semplice calcolo delle probabilità, dovrà succedere) che un ottimismo vero e proprio.

Questo decennio ha visto anche il debutto delle mie noterelle calcistiche, avviate a febbraio 2012 tramite lo strumento oggi dimenticato delle “note” di Facebook, e passate attraverso due blog, La vita e le opinioni di Francesco Toscano, gentiluomo e poi, dal 2015, questo Il calcio è uguale per tutti, creato con gli amici Claudio e Felix; i miei pezzi hanno conosciuto momenti di entusiasmo e altri in cui si sono decisamente diradati, hanno trovato nell’esame delle vicende di Calciopoli un tema pressante e inesauribile, e in definitiva hanno fatto e continuano a far parte della mia vita intrecciandosi inestricabilmente con il mio essere tifoso e appassionato di calcio.

È per questi motivi che non posso fare a meno di proporvi, tramite una scelta totalmente soggettiva (che poi è l’unico criterio valido e serio per questo genere di cose), l’elenco delle dieci partite che, dal mio particolare punto di vista, sono state le più importanti del decennio. Preciso soltanto che l’ordine in cui le partite compaiono in questo elenco è puramente cronologico. Continua a leggere “Le dieci partite più importanti del decennio (secondo me)”